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  • Incredibile: Jacobs non è nella lista dei migliori 10 dell'atletica 2021! E Tamberi...

    Incredibile: Jacobs non è nella lista dei migliori 10 dell'atletica 2021! E Tamberi...

    • Claudia Garavini
      Claudia Garavini
    Supponiamo che Lionel Messi non sia tra i candidati al Pallone d’Oro, o che Pogacar non sia in lista per l’etichetta di miglior ciclista dell’anno. Cosa diremmo? Diremmo, senza dubbio, che è uno scandalo.

    Scandalosa, infatti, è stata la decisione della federazione mondiale di atletica leggera: una “misteriosa” giuria ha escluso Marcellino Jacobs e Gianmarco Tamberi dalla Top Ten dalla quale uscirà il nome del Re del 2021.

    Una scelta che lascia stupiti: il desenzanese delle Fiamme Oro ha infatti conquistato due ori alle Olimpiadi di Tokyo, nei 100 metri e nella staffetta 4x100, nonché il titolo europeo nei 60 metri. Due ori olimpici (nei 100 e nella staffetta veloce), primo italiano di sempre a conquistare (e vincere) una finale ai Giochi, con il tempo di 9"80, terzo miglior cronometro di sempre dopo Usain Bolt, il solo a correre più veloce dell'azzurro: 9"69 nel 2008, 9"63 a Londra, mentre a Rio si fermò a 9"81 (un centesimo in più di Marcell).

    Imprese che evidentemente non sono bastate a Jacobs per essere selezionato dall'organizzazione mondiale di atletica leggera, stesso destino occorso all'altro italiano Gianamrco Tamberi, campione olimpico nel salto in alto, anch’egli escluso dal novero dei dieci.

    Tra gli Oscar che World Athletics propone, e assegna, ogni anno, gli azzurri non compaiono.

    Indubbiamente non è stata una delle migliori stagioni quella trascorsa, ricca di record e di prestazioni, ma considerando la possibilità di inserire solamente 10 nomi come migliori atleti dell’anno, un posto per Jacobs si poteva trovare. Due Ori olimpici nella stessa edizione pesano molto. E non sono a rischio imitazione

    Getta acqua sul fuoco Stefano Mei, presidente Fidal, in merito alla decisione. Subito i “complottisti” hanno individuato il colpevole nell’inglese Sebastian Coe, a capo della federazione mondiale di atletica. Nonostante ciò, Mei non crede in un complotto e non ha intenzione di istituire “un’unità di crisi”; come dichiara alla stampa, la squadra prende atto della scelta della giuria che abbraccia i sei continenti. È un giudizio per un premio importante, ma si preoccupa maggiormente dei risultati in pista, non delle onorificenze.

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