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  • Insigne, c'è il talismano Torino per rispondere ad Ancelotti. Ma a giugno possono salutare entrambi

    Insigne, c'è il talismano Torino per rispondere ad Ancelotti. Ma a giugno possono salutare entrambi

    • Andrea Distaso
    Quale miglior partita che la trasferta di Torino per Lorenzo Insigne per scacciare le polemiche e prendere per mano il Napoli e traghettarlo fuori dal primo momento di difficoltà della stagione? Il pareggio di Genk, dopo la clamorosa sconfitta interna col Cagliari e la sofferta vittoria sul Brescia, ha creato le prime crepe nella consapevolezza di una squadra considerata da molti addetti ai lavori da scudetto e soprattutto reso ancora più fragili gli equilibri dello spogliatoio. In particolare, il rapporto del numero 24 azzurro col tecnico Carlo Ancelotti è ai minimi storici e soltanto una grande prestazione farebbe dimenticare le ultime due esclusioni consecutive, soprattutto la tribuna punitiva in Champions League.

    VITTIMA DESIGNATA - Il Torino è l'avversario che in questo senso calza a pennello, perché lo score di Insigne contro i granata è decisamente importante, visto che in 12 precedenti ha realizzato 6 gol, 2 dei quali nell'ultimo precedente all'Olimpico Grande Torino, una delle migliori esibizioni del Napoli nella passata stagione. Contro quel Walter Mazzarri che ha avuto il merito di lanciare in Serie A l'attaccante di Fuorigrotta e che spera di non dover pagare nuovamente dazio al cospetto di uno dei suoi pupilli, fortissimamente desideroso di riscatto dopo la settimana più complicata da quando gioca per il Napoli. Un giocatore destinato a far discutere, per il suo rapporto mai completamente idilliaco con i propri tifosi prima e mai decollato con Ancelotti. Un fattore che potrebbe condizionare anche le strategie di De Laurentiis nel delineare il futuro di Insigne, che questa estate è stato ripetutamente punzecchiato dal suo presidente e avrebbe potuto lasciare la sua città con un'offerta davvero importante.

    FUTURO IN BILICO - Il suo procuratore Mino Raiola ha avuto un ruolo importante in questi giorni per fare da paciere e provare a ricomporre lo screzio tra il suo assistito e Ancelotti, ma è consapevole che al termine della stagione, con un contratto in scadenza nel 2022 e nessun segnale all'orizzonte di un possibile rinnovo, andrà tirata una riga. Ancelotti si gioca la permanenza sulla panchina a seconda dei risultati che porterà a casa, Insigne molto di più: dopo essere stato considerato per anni il simbolo della squadra, la conflittualità che ha caratterizzato le ultime due annate potrebbe essere una discriminante nella sua decisione di rimettersi nuovamente in discussione a Napoli o provare finalmente una nuova avventura e inseguire altrove la sua voglia di successi.

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