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  • Inter, Dzeko e la sfida di Inzaghi: tra passato e un futuro da scrivere, meno gol non vuol dire meno punti

    Inter, Dzeko e la sfida di Inzaghi: tra passato e un futuro da scrivere, meno gol non vuol dire meno punti

    • Federico Targetti
    Portano la firma di Edin Dzeko entrambe le ultime due vittorie dell’Inter tra campionato e Coppa Italia: la capocciata all’ultimo respiro contro il Venezia e il destro al volo alle spalle di Rui Patricio dopo appena due minuti ieri sera in Coppa Italia. In un momento in cui Lautaro Martinez risulta appannato e ancora a secco di gol con la maglia nerazzurra nell’anno solare 2022, l’attaccante di Sarajevo ha risposto a chi, dopo il derby, gridava all’allarme per la poca lucidità degli avanti di Inzaghi sotto porta. Alexis Sanchez, un altro che dopo la stracittadina aveva molto da farsi perdonare, ha chiuso i conti contro i giallorossi, ma la serata del Meazza ha dimostrato che non si può prescindere dall’apporto in termini di gol (raggiunta ieri la doppia cifra, 10), assist (3) e manovra di Dzeko.
     
    FUTURO – Si può parlare di futuro per un calciatore di 35 anni? Dipende: Giroud è un suo coetaneo e ha deciso il derby pochi giorni fa; Luca Toni, nel 2014-15, vinse il titolo di capocannoniere con l’Hellas Verona a 38; Ibrahimovic va per i 41 e, quando i muscoli glielo permettono, risulta ancora importante per il Milan. Ma qui siamo già a 6 anni oltre l’età attuale del bosniaco, il cui contratto con l’Inter scade nel 2023. Un altro anno abbondante, quindi, ma in realtà le cose potrebbero cambiare molto prima. Già, perché Marotta, come sappiamo, lavora alacremente per assicurarsi nella prossima finestra di mercato Gianluca Scamacca, che fisicamente è molto simile a Dzeko e che lo potrebbe sostituire già a partire dall’estate, almeno nella formazione titolare.
     
    WHO NEEDS LUKAKU? – Non sarà più il Dzeko della stagione 2016-17, chiusa con 39 gol complessivi, ma è comunque uno degli attaccanti migliori in circolazione, se non ci fossilizziamo sul numero delle reti, la metà di Vlahovic e Immobile. Il lavoro di Dzeko va oltre i gol, e il fatto che l’Inter riesca a mandare a bersaglio molti componenti del suo undici ne è la prova provata. Ma la storia insegna che molto spesso chi arriva in fondo ha in rosa un grande cannoniere, pur non necessariamente il migliore. Per questo Edin non può adagiarsi sugli allori, nemmeno in un momento come questo: la sua squadra ha bisogno ancora del Dzeko di ieri sera per mantenere la vetta della classifica. Anzi, se possibile servirebbe pure qualcosa in più a livello di reti, visto che di questi tempi, l’anno scorso, Lukaku era già a quota 13 in campionato. 4 in più. Who needs Lukaku? Nessuno, ma a patto che meno gol non significhi meno punti in classifica. Per adesso siamo a -3 rispetto al 2020-21, cioè i punti persi in rimonta nel derby. E’ questa la sfida che Inzaghi ha lanciato all’ex bomber del City, che per ora, a dispetto di molti scetticismi, è assolutamente in partita.
     

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