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  • Inter, ecco Lukaku: il gigante che non segna alle big e si esalta in nazionale

    Inter, ecco Lukaku: il gigante che non segna alle big e si esalta in nazionale

    • Angelo Taglieri
    La lunga rincorsa è terminata. Il primo obiettivo di Antonio Conte all'Inter era diventato, di colpo, quello di Maurizio Sarri per la sua Juventus, ma alla fine Giuseppe Marotta l'ha spuntata sul rivale Fabio Paratici facendo così contento il suo allenatore. Milioni e rilanci, contropartite e bonus, viaggi a Londra e il lavoro dell'agente Pastorello, alla fine Romelu  Lukaku vestirà la maglia dell'Inter per 78 milioni bonus compresi. Pronto a mettersi alle spalle due stagioni difficili, il belga, che si è allenato con l'Anderlecht in questi ultimi giorni, ha spinto per volare in Italia e lasciare i Red Devils, dove non è riuscito a incidere come voleva. E doveva. 

    A SECCO CON LE BIG - I numeri, nel loro complesso, non sono negativi, visto che ha la media di quasi un gol ogni due partite: 42 reti realizzate in 96 partite. E in generale, negli ultimi 6 anni, è l'unico, insieme ad Aguero e Keane, ad aver segnato 100 gol in Premier. Se si entra nel dettaglio, però, di qui 42 palloni che hanno bucato l'estremo difensore avversario da giocatore del Manchester United, solo uno ha fatto male a una big, il Chelsea. Sì, perché nelle sue due stagioni con lo United, non ha mai segnato un gol alle squadre che si contendono titolo e posto in Champions (Blues esclusi, appunto). Zero gol contro il City, zero contro il Liverpool, zero contro il Tottenham, zero contro l'Arsenal. Sia in Premier che in FA Cup e in Coppa di Lega. E nelle stagioni con la maglia rossa addosso, non è mai arrivato a quota 20 gol in campionato (12 quest'anno, uno in più rispetto a Icardi, 16 quello precedente). C'è da aggiungere, però, che in questa stagione è stato decisivo negli ottavi di finale di Champions League, capitalizzando al meglio le occasioni che gli sono capitate contro il Paris Saint-Germain, zittendo il Parco dei Principi e portando lo United, di rosa vestito, ai quarti di finale. Sfiduciato, ma decisivo. 

    MEGLIO IN NAZIONALE - Col Belgio 48 gol in 81 partite, trascinante nelle qualificazioni, che siano per l'Europeo o per il Mondiale. Poi, nelle fase finali, timbra almeno una volta il cartellino in ogni competizione, ma anche in questo caso non contro avversari irresistibili: 1 gol negli ottavi di finale, nei supplementari, contro gli Stati Uniti nel Mondiale del 2014; 2 gol, contro l'Irlanda, nell'Europeo 2016 dopo il ko contro l'Italia; 4 gol nel Mondiale 2018, tutti nelle prime due giornate del girone contro Panama e Tunisia, rimanendo a secco contro ​Giappone, Brasile, Francia e Inghilterra. Fisicità e potenza le sue caratteristiche, è pronto a fare la guerra da solo, o in coppia, contro le difese avversarie (e per Antoni Conte, definito dallo stesso Lukaku il migliore al mondo) il classe '93 è micidiale contro le piccole, meno contro le big. Ma in Italia, e la filastrocca è nota a tutti, si dice che il campionato si vinca sconfiggendo proprio le piccole. L'Inter sorride, Marotta regala Lukaku a Conte. Ora tocca a lui far rendere l'ex numero 9 del Manchester United. E farlo segnare anche alle big... 

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