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  • Inter, Eder nel momento sbagliato

    Inter, Eder nel momento sbagliato

    L'Inter lo ha a lungo rincorso, l'ha sfiorato in estate per poi riuscire a prenderlo nel mercato di gennaio. Ma per adesso Eder non è ancora quello visto con la maglia della Sampdoria, complici una serie di fattori che hanno negativamente influito sull'impatto dell'italo-brasiliano in nerazzurro. Questo è quanto scrive l'edizione odierna della Gazzetta dello Sport

    TRENO DI RITORNO - "A fare il paragone tra le prime 6 gare di questo campionato in maglia Samp e le prime sei in nerazzurro, Eder Citadin Martins potrebbe avere il prurito di rifarsi di corsa la Serravalle per tornare a Genova. Invece il 29enne oriundo rimane serenissimo. Non solo per l’immutata stima che Mancini nutre nei suoi confronti, ma anche perché l’attaccante ha ormai raggiunto una grande maturità psicofisica". 

    IL CONFRONTO - "Quindi non lo scomporrà nemmeno leggere che in blucerchiato aveva segnato 6 reti nelle prime 6 di campionato (ora è a 12), con un assist, 2,33 tiri in porta a gara, il 43% di percentuale realizzativa e il 71% di tiri nello specchio (tutte cifre Opta). A Milano siamo a 0 gol, 137 minuti in meno (402 contro i 539 genovesi), 1,17 conclusioni a partita e appena il 43% di tiri in porta. Pur avendo guidato l’attacco nella notte in cui, contro la Juve in Coppa, si è vista l’Inter migliore, Eder quattro giorni dopo contro il Palermo non si è alzato dalla panchina. Certo, hanno pesato le tossine dei supplementari, ma è anche vero che al momento Mancini in attacco sembra avere trovato la quadratura del cerchio senza l’azzurro. Che sia 4-3-3 o 4-2-3-1, Perisic e Ljajic nelle ultime uscite hanno creato, segnato e aiutato in fase di non possesso come si chiede ad un vero esterno offensivo. Con Palacio e uno tra Brozovic e Kondogbia che se la giocano a seconda del modulo, Eder a oggi contenderebbe il posto a Icardi". 

    C'É LA FIDUCIA DI CONTE - "Mancini ha grande fiducia nell’oriundo. Tanto che ha partecipato alla decisione collegiale presa in gennaio di puntare, malgrado la partenza di Guarin, l’unica fiche nerazzurra sull’ottavo attaccante piuttosto che su Soriano, un centrocampista. Fiducia che non è certo venuta meno ora. Come quella del c.t. Antonio Conte, che punta forte sul ragazzo, ma che spera che giochi con continuità. Come ha spiegato lo stesso Mancini, oltre al normale ambientamento Eder sta pagando l’essere arrivato nel momento «sbagliato», con una squadra che si trovava nel pieno della classica crisi stagionale. E comunque il suo lavoro lo ha sempre fatto, sia in campo sia alla Pinetina". 

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