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    Inter: i misteri di Icardi e Perisic, in finale di Champions senza convincere

    Inter: i misteri di Icardi e Perisic, in finale di Champions senza convincere

    • Filippo Tramontana
      Filippo Tramontana
    Alle volte la vita è proprio strana, non ne vuole sapere, decide per conto suo e ti regala situazioni che non avresti pensato di vivere, belle o brutte che siano. In ambito calcistico questa "stranezza" è capitata ai due ex nemici Icardi e Perisic. 
    L'anno scorso gestire lo spogliatoio per Spalletti fu un vero incubo. La squadra nerazzurra viaggiava tranquillamente al terzo posto in classifica, ma i contrasti tra i due giocatori crearono una spaccatura nell'ambiente che obbligò l'allenatore toscano a fare l'equilibrista sia nello spogliatoio che davanti ai microfoni della stampa ovviamente assetata di gossip. 

    Icardi faceva la star, sua moglie "criricava" in diretta tv i compagni di squadra del marito apostrofandoli con aggettivi non certo lusinghieri. Ovvio che la conseguenza fu l'ira di alcuni giocatori, Perisic su tutti. 
    La spaccatura fu talmente grossa che Icardi usò un politico dolore al ginocchio per chiamarsi fuori dalla contesa e lasciare la nave interista quando questa aveva ancora bisogno di lui e stava iniziando ad affondare. Perisic prese il "comando" senza però sentire davvero i colori nerazzurri dentro di sè. Giocatore strano Ivan, carattere forte ma discontinuità assoluta e attaccamento scarsino. Il croato tirò la carretta fino all'infortunio nel finale di Inter-Empoli. L'ingresso in campo di Dalbert al suo posto ce lo ricordiamo tutti e ci è costato dieci anni di vita. 

    Icardi, tanti se lo dimenticano, fu protagonista del rigore sbagliato che poteva evitarci quei dieci anni in meno, ma anche lì la sua tragedia sportiva si compì con il pallone tirato addosso al portiere. Per fortuna ci pensarono gli altri a portarci in Champions, con D'Ambrosio e il suo salvataggio in extremis a un metro dalla porta a fare da simbolo alla serata e alla pazza annata interista. 
    Icardi nonostante tutto non se ne voleva proprio andare, l'Inter lo ha dovuto obbligare. Perisic non vedeva l'ora di scappare da Appiano e la soluzione Bayern poteva andargli bene come tante altre. 
    Anni difficili per entrambi all'Inter. Icardi i gol li ha sempre fatti, Perisic tra due partite buone e dieci così così ha fatto il suo ogni anno con la voglia di fare la valigia. 

    Ironia del destino i due nemici si troveranno di fonte in una finale di Champions. Incredibile. Mauro e Ivan hanno vissuto gli anni più duri all'Inter, lontani dal vincere qualcosa e ora, dopo i rispettivi campionati, hanno la possibilità di alzare al cielo la coppa più prestigiosa. 
    Ma qui arriva l'analisi. Icardi, controverso come sempre, non è ben visto da tifosi, compagni e allenatore. L'attaccante argentino non gioca, sta in panchina e la critica lo sta prendendo di mira. I quasi 60 milioni del suo acquisto vengono visti come un'esagerazione. Strano per uno che due anni fa valeva 110 milioni e che secondo la moglie manager aveva la fila delle big europee davanti alla porta di casa. Mauro è in finale di Champions, ma Tuchel lo snobba. Una finale importante, ma amara per un attaccante che di valore ne ha e molto. Icardi non riesce a trovare il suo ambiente ideale, non riesce a legare con nessuno, non riesce a farsi amare e, a questo punto, qualche domanda dovrebbe porsela. 

    Ivan il terribile è in finale. Si pure lui e sicuramente, rispetto al nemico Mauro, giocherà l'ultimo atto della competizione arrivandoci da protagonista. Lui si che gioca, e si danna per la squadra. Ha voluto andare via, ha scelto una delle due squadre più forti d'Europa (l'altra è il Liverpool) e ha cominciato a vincere. La vittoria in campionato è stata solo la partenza lanciata di una Champions per ora stellare. 
    Eppure anche su Perisic qualcosa sembra non quadrare. Il croato è andato in Germania per 5 milioni di prestito oneroso più eventuali 20 di riscatto e, nonostante giochi titolare e soddisfi le esigenza di squadra e allenatore, non è stato riscattato. 
    A oggi Perisic dopo la finale di Champions tornerebbe ad Appiano. Molto strano per un titolare del Bayern. Le due società si siederanno a un tavolo per trattare di nuovo, ma non è detto che i dialoghi portino a un accordo. 

    Due destini diversi accomunati da un risultato importante. Eppure i due non riescono a trovare una vera dimensione in cui stare bene. Sembra la loro condanna, sembra che nonostante tutto loro siano legati da un fato comune, quello di non sentirsi mai veramente al proprio posto, un luogo e un ambiente dove sentirsi a casa e a proprio agio. 
    Icardi a Parigi non trova se stesso, non voleva andare via da Milano ma ha fatto di tutto (con la grande complicità della moglie) per farsi cacciare. Ivan a Milano non ci voleva stare ed è riuscito ad andare dove voleva e a vincere la sua scommessa ma, al contrario di Mauro, forse a Monaco non lo vogliono tenere. Strana la vita, quanti incroci, quante sorprese. 
    Curioso sarà vedere la faccia di chi perderà quando il nemico-rivale alzerà la coppa sul podio dopo la resa dei conti finale. 

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