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  • Inter, il centrocampo non va. Certezze, stabilità e gol: tutti i nodi da sciogliere

    Inter, il centrocampo non va. Certezze, stabilità e gol: tutti i nodi da sciogliere

    • Luca Fazzini
    Ci sono (anche) i numeri a evidenziare gli elementi negativi dell'inizio di stagione dell'Inter: tre vittorie in nove partite, quindici gol subiti. Dati preoccupanti per una squadra che ambisce a vincere lo scudetto e ad essere protagonista in Europa. Ci sono poi molte altre ragioni dietro una partenza a rilento: l'atteggiamento di Conte, il modulo, un mercato che appare tutt'altro che perfetto, qualche interprete che non convince. 

    SOS CENTROCAMPO, CERCASI CERTEZZE - E poi c'è il centrocampo. Uno dei punti di forza di Antonio Conte, tanto l'anno scorso quanto, in generale, durante la sua carriera da tecnico. Alla Juve, specie nei primi anni, ha costruito le sue fortune (e vittorie) grazie a Pirlo, Pogba, Vidal, Marchisio. Lo scorso anno ha tratto beneficio dai gol di Sensi, dalla continuità di Brozovic, dalla qualità di Barella e dal sacrificio di Gagliardini. Elementi che quest'anno, sin qui, stanno mancando. Per alzare il livello l'Inter ha assoluto bisogno di ritrovare la sua mediana. A partire dalle certezze: al momento, l'unica nota lieta dell'inizio di stagione è Nicolò Barella, leader del centrocampo e incursore determinante. Mancano all'appello, invece, Brozovic e soprattutto Vidal. Tutti elementi che portano a una seconda considerazione, quella della continuità. 

    CONTINUITÀ - Tanti, troppi cambi effettuati sin qui. Se è vero che l'abbondanza è un problema di cui ogni allenatore gode sempre con piacere, è altrettanto vero che cruciale è basarsi, specie all'inizio, su certezze e punti chiave. E invece Conte, nelle nove partite sin qui disputate, ha cambiato sette volte gli interpreti della mediana (abbiamo considerato regista e mezzali in caso di 3-5-2, mediani e trequartista in caso di 3-4-1-2). Addiriturra tutte diverse le formazioni scese in campo in campionato: l'unica mediana ripetuta in più di un'occasione è formata da Brozovic-Vidal in mezzo e Barella sulla trequarti, opzione vista nel derby, a Kiev e a Madrid.

    SERVONO I GOL - E poi i gol: l'anno scorso, dopo le prime sei giornate di campionato e le prime tre di Champions, le reti dei centrocampisti (escludendo, appunto, gli esterni come Candreva, Hakimi o Perisic) erano 7, grazie a Sensi (3), Brozovic (2), Barella (1) e Gagliardini (1). Quest'anno, invece, il numero è sensibilmente sceso, fermandosi a 2: Gagliardini a Benevento e Brozovic col Parma. Serve una svolta, il più presto possibile: il rilancio dell'Inter passa anche dal suo fulcro...

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