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Inter, in semifinale d'Europa League ci sarà lo Shakhtar: segreti e difetti dei 'brasiliani' di Luis Castro
I PRECEDENTI - Un solo precedente fra Inter e Shakhtar Donetsk che torna indietro ai preliminari di Champions League dell'annata 2005/2006 in cui i nerazzurri allora di Roberto Mancini si imposero 2-0 in trasferta con i gol di Adriano e Martins e poi pareggiarono 1-1 a Milano con gol di Recoba ed Elano.
FORMAZIONE TIPO - Lo Shakhtar di Luis Castro ha idee tecniche e tattiche ben definite e si incentra su un 4-2-3-1 che dà pochi punti di riferimento offensivi, ma a cui piace avere la palla fra i piedi lasciando tanto spazio alle spalle dei difensori. Non è un caso, infatti, che subisca gol spesso e volentieri, ma ne segni altrettanti. L'11 ideale 4-2-3-1: Pyatov, Dodò, Krivtsov, Khocholava, Matvienko; Stepanenko, Marcos Antonio; Marlos, Alan Patrick, Taison; Junior Moraes.
STELLE - Le stelle sono ovviamente i 4 d'attacco, fortissimi nello stretto e bravi a duettare fra di loro. Occhio anche a Marcos Antonio, autentico metronomo a metà campo che ha saputo far scalare in panchina uno dei talenti più importanti del calcio ucraino come Kovalenko. Infine la spina nel fianco potrebbe essere il terzino Dodò, non l'ex-Inter, ma un'autentica scheggia in fascia, attaccabile però in fase difensiva.
IL PERCORSO - Lo Shakthar è piombato in Europa League proprio come l'Inter dopo essere stato eliminato ai gironi di Champions League. Il girone era quello di Manchester City e Atalanta in cui è stato fatale il ko per 3-0 con i bergamaschi. Agli ottavi ha eliminato prima il Benfica (2-1 all'andata e 3-3 al ritorno) e poi il Wolfsburg agli ottavi imponendosi sia all'andata che al ritorno. Oggi il 4-0 al Basilea senza appelli per l'accesso alla semifinale. L'Inter è avvisata.