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  • Inter, l'ex Stramaccioni e la vittoria allo Stadium: '3-4-3 e nessuna paura della Juve, mi ruppi anche una mano...'

    Inter, l'ex Stramaccioni e la vittoria allo Stadium: '3-4-3 e nessuna paura della Juve, mi ruppi anche una mano...'

    Andrea Stramaccioni, ex allenatore dell’Inter torna sui momenti in nerazzurro in un’intervista a la Gazzetta dello Sport: “La vittoria allo Stadium nel 2012? Una grande soddisfazione e una grandissima vittoria di tutto il popolo interista. Avevamo deciso di giocare a viso aperto e in maniera spregiudicata, tutto sarebbe potuto accadere eccetto prendere gol immediatamente …. E fu ahimè esattamente ciò che accadde. Anche se c’era un fuorigioco netto. Ero anche in linea con il guardalinee”.

    SU QUELLA SERA - “La cosa fu abilmente mascherata, ma sulla ‘non espulsione’ di Lichtsteiner, a causa di un violento pugno alla panchina, mi ruppi la mano (ride, ndr.). Per tutti i 90′ era come se non avessi avuto nulla, ma sul pullman che ci riportava a Milano invece cominciai a percepire un dolore tremendo, che il dottor Combi penso a lenire”. 

    IL 3-4-3 DELLO STADIUM - “Ero convinto fosse l’unico modo per metterli realmente in difficoltà. Erano troppo fortI e sicuri di ciò che facevano per preparare una gara attendista. La pensai così e i ragazzi furono perfetti nell’interpretare una grande gara, strameritando di vincere”.

    SU CASSANO - “Antonio è un giocatore che ho fortemente voluto all’Inter perché ha un talento a livello dei più grandi campioni degli ultimi anni, calcisticamente non si discute e certe giocate le ho viste fare solo a lui. Lui, Milito e Palacio se stavano bene erano devastanti e lo hanno dimostrato. Per quanto riguarda quello che è successo tra me e lui, beh è facilmente ricostruibile perché accaduto di fronte a diverse persone, ma sono cose che capitano in uno spogliatoio di uomini e probabilmente essendo io ancora molto giovane sbagliai ad aggredirlo. Oggi non lo rifarei. Mi spiace sapere che abbia smesso perché di giocatori così in Serie A ce ne sono sempre meno”.

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