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  • Inter, le pagelle di CM: Sanchez mezza maravilla, Brozovic e Sensi due maestri

    Inter, le pagelle di CM: Sanchez mezza maravilla, Brozovic e Sensi due maestri

    • Pasquale Guarro
    Sampdoria-Inter 1-3

    Audero 5,5:
    rimane immobile sul tiro di Sensi deviato da Sanchez che porta in vantaggio l’Inter, ma era impossibile per l’estremo difensore intervenire dopo il tocco del cileno. Nulla può anche sulla conclusione ravvicinata del numero 7 in occasione del raddoppio nerazzurro. Attento sui tentativi nello specchio dell’Inter, salva su Martinez ma è sfortunato sul filtrante di Brozovic, anche se forse avrebbe potuto tentare la respinta laterale.

    Bereszynski 6: dei tre difensori, è quello meno colpevole per i gol subiti. Comincia da centrale, poi si sposta terzino e quantomeno tenta di alzare il baricentro doriano nella ripresa.

    Chabot 5: era forse la partita peggiore per un esordio da titolare. Sanchez è rapido e furbo, il tedesco accusa moltissimo il suo movimento ad elastico, specialmente quando il cileno scatta in profondità. Si dimentica Gagliardini quando l’Inter firma il tris.

    Colley 5: dormita colossale sullo 0-2 ospite, in concorso di colpa con Murru. Fuori posizione anche nella rete dell’1-3 griffata Gagliardini. Dovrebbe guidare la difesa, ma sembra solo un lontano parente del monumentale giocatore ammirato contro il Torino.

    Depaoli 6: una sua chiusura in scivolata in avvio di primo tempo esalta la Sud e salva la Samp. Dal suo versante c’è Asamoah, cliente scomodo, l’esterno lo soffre a tratti ma nel complesso offre una prestazione sufficiente. E’ caparbio e si sacrifica. 

    (dal 10’ s.t. Bonazzoli 6,5: con il suo ingresso la Samp torna al 3-4-1-2 per tentare di rimettere in piedi la gara. Oltre al gol di Jankto, è forse l’unica nota lieta della serata. Gioca alcuni palloni interessanti, e quantomeno riesce talvolta a saltare il suo marcatore e sfodera un paio di aperture interessanti. 

    Linetty 6: nel primo tempo fatica a scrollarsi di dosso la ruggine dovuta ad alcune panchine, nella ripresa cresce e serve a Jankto la palla per l’1-2. L’assist gli vale mezzo voto in più in pagella.

    (dal 28’ s.t. Caprari 5,5: la Samp con il suo ingresso rischia il tutto per tutto, sistemandosi con una sorta di 4-1-3-2 a trazione iper offensiva. Batte qualche angolo, una punizione che termina a lato e non si vede più).

    Ekdal 6: del centrocampo doriano è quello più lucido. Almeno tenta di giocare il pallone, anche se il terzetto nerazzurro sfodera un pressing asfissiante e impedisce allo svedese di costruire con raziocinio.

    (dal 23’ s.t. Vieira 6: fa il suo, anche in un momento difficile. Resta praticamente tutto solo in mezzo al campo, corre e si impegna).

    Jankto 6,5: Di Francesco sceglie il ceco al posto di Vieira per aumentare la qualità e dare più tecnica al centrocampo doriano. L’ex Udinese gioca una prima frazione in ombra, ma nella ripresa con un rasoterra chirurgico tenta di risvegliare la Samp. Il gol lo galvanizza , è l’ultimo ad issare bandiera bianca.

    Murru 5: quando l’Inter raddoppia, sale per inseguire Gagliardini ma si dimentica completamente di Sanchez, che approfitta della distrazione dell’esterno e di Colley per segnare indisturbato a due passi da Audero. Non è una giornata degna di nota per l’ex Cagliari, più timido e insicuro del solito.

    Rigoni 5: da seconda punta, da esterno offensivo e quasi da mezz’ala, ad oggi è comunque un corpo estraneo in questa Samp. Non dribbla, non crea superiorità numerica, sbaglia anche alcuni appoggi semplici.

    Quagliarella 5,5: troppo solo là davanti nella prima frazione, fa una fatica bestiale a districarsi tra i tre colossali centrali nerazzurri. Pure nella ripresa il capitano non riesce a trovare varchi interessanti, anche se la Samp chiude con quattro attaccanti il match. Tenta solo un colpo di testa alto sulla traversa, un tentativo rimpallato dagli ospiti e una deviazione volante a due passi dalla porta che però si spegne a lato. Troppo poco per il numero 27.

    All. Di Francesco 5: cambia quattro moduli in corso d’opera, per cercare di raddrizzare una partita – e sin qui anche un’annata – storta. E’ un segno evidente di confusione, e la poca lucidità della Samp si evidenzia anche sul campo, perché quella di oggi è una squadra arruffona e mal posizionata sul terreno di gioco. Il Doria non morde, lascia ampi spazi ai nerazzurri in contropiede e sembra non accorgersi neppure del vantaggio numerico.  La prossima gara a Verona è già uno spareggio da non fallire assolutamente per la Samp.

    Handanovic 6: Ingannato dalla deviazione di Skriniar, non può arrivare sul diagonale di Jankto. Disinnesca un bel tiro dalla distanza di Vieira, centrale ma potente.

    Skriniar 5,5: Parte subito con un’incertezza su Jankto che però non si traduce in niente di particolarmente pericoloso. Nel secondo tempo, sempre sul ceco, esce con un attimo di ritardo e poco grinta, che costano il gol.

    de Vrij 6,5: Le certezze nerazzurre hanno sempre più le sue sembianze. La palla non gli scotta mai, piedi da centrocampista e tempismo da centrale d’altri tempi.

    Bastoni 7: Esordio da veterano e mancino niente male, che esibisce anche per spedire Lautaro dritto dritto in porta, ma l’argentino spreca. Fisicità, intelligenza e zero paura, anche quando mura Quagliarella a botta sicura. Questo ragazzo ha tutto per affermarsi.

    Candreva 6: Solito sfiancante lavoro sulla fascia e un gol annullato per fuorigioco. Conte lo sostituisce solo per il più difensivo D’Ambrosio, quando l’Inter rimane in 10.

    (Dal 12’ s.t. D’Ambrosio 6: Con l’Inter rimasta in dieci, un vantaggio da conservare e la Samp che accorcia le distanza, Conte pensa immediatamente a lui per ristabilire equilibrio. Esperienza e determinazione, sempre più importante per questa Inter.

    Gagliardini 7: Marassi gli porta bene, l’anno scorso due gol al Genoa per il 4-0 nerazzurro e quest’anno il gol che dà nuova linfa all’Inter, rimasta in dieci e contro una Samp che iniziava a prendere campo.

    Brozovic 7: Fa girare l’intera squadra trovando sempre il tempo della giocata. L’assist per Gagliardini è una geniale intuizione assecondata da grande tecnica.

    Sensi 7: Un turno di riposo e di nuovo in mischia a dominare, in palleggio e in conclusione, lì negli ultimi 25 metri, dove punge continuamente. Suo il gol dell’1-0 (deviato da Sanchez) e l’assist sbucciato per lo stesso cileno.

    (Dal 20’ s.t. Barella 6: Quando serve alzare il ritmo del pressing e contemporaneamente mantenere il palleggio, lui è sempre l’uomo giusto.

    Asamoah 6,5: Mai un’imprecisione tattica ne un’esitazione palla al piede. Punta l’uomo e crea superiorità, senza mai soffrire l’opposto avversario.

    Lautaro 5: Dopo 13’ di gioco gli capita la grande chance ma inspiegabilmente preferisce un assist inconcepibile alla conclusione e fa infuriare Conte. Lanciato da Bastoni si invola verso la porta difesa da Audero ma non regola la mira e il diagonale finisce a lato. Il secondo tempo inizia allo stesso modo, con una altra occasione sprecata, questa volta per un bell’intervento di Audero. Lotta e palleggia con la squadra, ma tre gol divorati sono troppi per un centravanti.

    (Dall’11’ s.t. Lukaku 6: In campo per fare a sportellate e tenere alta la squadra. Porta benissimo a termine tutti i propri compiti ma ha anche l’occasione giusta per realizzare il quarto gol dell’Inter e solo davanti ad Audero prova un cucchiaio che non sorprende il portiere blucerchiato.

    Sanchez 6: Otto anni e mezzo fa l’ultimo gol in A, al Cagliari. Riparte alla prima da titolare con opportunismo a raccogliere il tiro sporco di Sensi. Una gran partita fino a quando non compie due enormi ingenuità che gli costano entrambi gialli, uno per un fallo da dietro e uno per simulazione. Un voto in meno perché quella simulazione gli costerà anche la Juve. 


    Conte 8: Vince la sesta partita consecutiva, non accadeva dai tempi di Helenio Herrera e della Grande Inter. Rimane in dieci per l’espulsione di Sanchez ma non perde mai la bussola.

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