Inter, Mancini confessa tutto

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Nel dopo partita della vittoriosa trasferta in casa del Verona, Roberto Mancini, allenatore dell'Inter, guarda al prossimo mercato: "A volte bisogna fare scelte dolorose. Io credo che sono pochi quelli da sacrificare, poi il mercato alle volte ti costringe a fare cose che non vorresti fare".MERCATO INTER: DA CHE PARTE VA? - Dal sogno Yaya Tourè alla voglia di rivoluzione del dopo Parma, dal miraggio legato all'eventuale ritorno di Moratti di metà settimana alle "scelte dolorose" del week-end. L'Inter e il suo mercato oggi sono così: perlomeno ondivaghi, per non dire contraddittori e spiazzanti. Come la squadra, che nel giro di pochi giorni pareggia in casa con l'ultima in classifica (capace poi, però, di battere Udinese e, soprattutto, Juventus) per poi vincere sul campo, mai facile, dell'Hellas.
SENZA EUROPA, BISOGNA VENDERE - Mai come in questo periodo, però, ci sarebbe bisogno di chiarezza. Da parte del tecnico e della società, in particolare di chi, all'interno del club, si occupa di mercato. Il ds Piero Ausilio e Roberto Mancini lo dicano chiaramente ai tifosi: se l'Inter resterà fuori dall'Europa dovrà vendere. E dovrà vendere pezzi importanti (Handanovic è il primo della lista, ma anche uno fra Kovacic e Icardi lo seguirà, con il croato come indiziato numero uno).
TOURE' MAGARI ARRIVA, MA SARANNO DOLORI - Ben vengano quindi le parole pronunciate dal tecnico jesino al Bentegodi, perché iniziano ad allontanare l'illusione che il mercato dell'Inter sarà un grande mercato. A patto che poi, il martedì, non si torni a fare il filo a Touré, ben sapendo che, per acquistare il centrocampista ivoriano, sotto contratto con il Manchester City fino al 2017, fra cartellino e ingaggio Thohir dovrebbe spendere una cifra impressionante. Intendiamoci, l'operazione non è impossibile, ma a patto di fare al contempo scelte dolorose, se non dolorissime. Un applauso al Mancio, dunque, che ha dato il là all'operazione trasparenza: Tourè magari arriva, ma saran dolori.
Infatti,Mancini,non è un allenatore,ma, un semplice selezionatore, meglio in nazionale,li ha quello che a lui piace, scegliere il meglio,e farsi chiamare mister....così, anche mia suocera, riuscirà a fare meglio,al City, ha fatto comprare il meglio, ha vinto quasi niente, al Galatasaray,allontanato....l'allenatore vero costruisce, da un gioco in base gli elementi che ha , non puoi far giocare la squadra corta, se non hai ottimi difensori,devi proteggerli, con una mediana, che al non possesso,come faceva MOU si trovava a difendere la propria zona, e non prendi tutti quei gol , mancio fatica anche se gioca contro l'ultima in classifia ,9 contro 11...mi sembra don chisciotte..ci sono degli equilibbri, da rispettare,mi auguro che non ci brucia alcuni di questi ragazzi promettenti,vedi con TEVEZ Thohir.....occhio Mihalovic è un sig. allenatore, con personalità, e non vende fumo
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