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  • Inter, Moratti: 'Barella vendichi l'errore di Kallon, forse avrei esonerato Inzaghi'

    Inter, Moratti: 'Barella vendichi l'errore di Kallon, forse avrei esonerato Inzaghi'

    Massimo Moratti ricorda l'euroderby nella semifinale di Champions League nel 2003. L'ex presidente dell'Inter ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport: "Rieccoci, anche se è cambiato tutto. Allora avevo un ruolo di responsabilità, adesso sono solo uno dei milioni di tifosi nerazzurri che soffrono per la partita. Anzi, che pensano da settimane solo a questo. Ma come allora resta la bellezza di una partita unica: nessuna altra città può godersi uno spettacolo di questo tipo". 

    "La prima cosa che mi viene in mente 20 anni dopo è la solita immagine che è una tortura, non penso che la scorderò mai: Kallon a tu per tu con Abbiati alla fine del ritorno. Si dice che sia stata una grande parata, ma continuo a pensare che doveva metterla dentro. Uscire quella volta è stato una grande peccato, soprattutto perché non abbiamo mai perso e oggi con lo stesso punteggio si andrebbe ai tempi supplementari. Adesso il destino ci dà l’occasione per una 'vendetta sportiva': nessuna delle due squadre se l’aspettava, forse...". 

    "Nel 2003 l'assenza di Vieri ha pesato. Certo, se non ci fosse Leao, sarebbe una perdita grave per il Milan. L'uomo più strategico per l’Inter? Dico Barella perché sta diventando un simbolo: crea identificazione con i tifosi e per me è il motore della squadra. Mi piace pure l’atteggiamento di Onana: c’è voluto coraggio all’inizio per schierarlo, ma lui è davvero intrepido e, soprattutto, bravo. Poi penso che Lautaro abbia il piede caldo in questo momento. Per fortuna, aggiungo. Con chi dovrebbe giocare in coppia il Toro? Sta crescendo tantissimo Lukaku, e questo è sotto gli occhi di tutti, oltre a essere un bene perché ci è mancato parecchio nei momenti più delicati. Penso, però, che la coppia più affidabile, almeno all’inizio, sia sempre Dzeko-Lautaro". 

    "Avrei esonerato Simone Inzaghi quando annaspava in campionato? Può darsi, ma ho apprezzato il modo in cui è riuscito a stare a galla senza annegare. È rimasto lucido, nonostante i tanti critici, e tra loro ci sono pure io. Ha dimostrato di essere bravo, dotato del carattere giusto per stare in un posto come l’Inter". 

     

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