Calciomercato.com

  • Spalletti: 'Non prometto lo scudetto, gioca Gagliardini e Perisic può diventare il capitano dell'Inter' VIDEO

    Spalletti: 'Non prometto lo scudetto, gioca Gagliardini e Perisic può diventare il capitano dell'Inter' VIDEO

    Alla vigilia della sfida contro la Spal, il tecnico dell'Inter Luciano Spallettirisponde alle domande dei giornalisti presenti in sala stampa.

    È riuscito a recuperare il tempo perso per la partenza dei nazionali?
    "Non si tratta di arrivare e creare i presupposti di squadra. Si lavora da quando ci siamo conosciuti, il fatto che loro vadano in nazionale è solo un qualcosa in più che li aiuta a rendersi conto di quello che hanno. Devono dimostrare di essere calciatori dell'Inter e da nazionale. Abbiamo usato questi giorni per entrare con la testa nella partita e sono convinto che i nostri professionisti faranno una grande prestazione".

    È una casualità se gli allenatori di mezza Serie A sono toscani?
    "La Toscana è un po' la terra dei campanili e dei rioni. Ci piace sfidarci in squadre, pensate anche solo al Palio, ma non solo. Pensate anche quante squadre ci sono. Cresciamo a pane e strategia per campanilismo e poi Coverciano è lì vicino".

    Ti riconosci nella figura di uomo guida come Mourinho?
    "La legge del calcio vuole che i presuntuosi vengano puniti e qui ci sono tantissime persone che lavorano e che ci mettono in condizione di sviluppare il meglio. Ho anche dei collaboratori che sono la mia stessa estensione, ma mi fa piacere che citate Mourinho perché è  uno di quelli che ha determinato il fatto che domani allo stadio ce ne siano 60 mila. Questi tifosi vengono ad esprimerci la loro fiducia che noi dobbiamo assolutamente ripagare, ma questi meriti vanno a Moratti a Mourinho e a tanti altri. Adesso anche noi dobbiamo lasciare una traccia. Io non cerco nulla per motivarli, devono pensare a queste cose e motivarsi da soli'

    Sta svolgendo un gran lavoro anche psicologico. Quale deve essere l'obiettivo per i giocatori per non sovraccaricarli?
    "Dobbiamo pensare come se creassimo qualcosa per il futuro. Se i calciatori accettano il fatto che possiamo andare in Champions, io lo accetto. Se loro arrivano a pensare di dare 10, per me possono dare 12. Per salire sugli aerei che ci portano in giro per l'Europa, dobbiamo fare il check-in in queste partite'

    Perisic è l'acquisto più importante?
    "È un calciatore che per doti può diventare un futuro capitano. Perché non è capitano solo chi si mette la fascia e l'Inter ne ha bisogno di molti che indichino la strada. Ivan è un atleta e un professionista incredibile e deve farci vedere molto sul campo. Da lui ci aspettiamo molto e lui è disponibile ad assumersi queste responsabilità. In settimana abbiamo fatto vedere alcuni video dei suoi recuperi, sono strappi impressionanti e ci auguriamo di vederne sempre di più".

    Dopo due mesi di lavoro, ci dice cos'è per lei l'Inter?
    'Io sono uno d'azione, a me piace farle le cose e per farle devi avere sentimento. Altrimenti non ne vieni attratto. Faccio il mio lavoro con dedizione perché sono innamorato del calcio e mi affeziono ai giocatori"

    Si aspettava un inizio così? Cosa pensi quando inseriscono l'Inter tra le pretendenti allo scudetto?
    "Io mi aspettavo che la mia squadra partisse con convinzione. L'essenziale è mostrare una strada che si vuole intraprendere. Voi giornalisti giocate a creare il fenomeno e il fallitto e per questo volete farci pronunciare certe cose. Volete che vi diciamo l'obiettivo, ma l'obiettivo non è solo il risultato. Io non me la sento di promettere lo scudetto, ma l'obiettivo deve essere quello di vincerle tutte. L'Inter non può mai accontentari di un punto. O si vince da squadra o non ha senso, non si possono portare avanti discorsi individuali sui giocatori che segnano o meno. L'Inter deve recuperare tutti i punti di differenza dello scorso campionato".

    Ci dici qualcosa sull'addio di Cambiasso?
    "Almeno non me lo ritrovo più davanti (ride, ndr). Quando ci giocavo contro a volte decidevamo di passare da un altro lato ma ce lo ritrovavamo ugualmente". 

    Gioca Gagliardini o Vecino?
    "Domani gioca Gagliardini e lo sa da martedì, potete anche chiederglielo. Io credo nel concetto di squadra e se contro la Roma l'ho tolto non è perché non credo in lui. Il giocatore importante è anche quello che sa stare fuori e farsi trovare pronto quando chiamato in causa". 
     

    Altre Notizie