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  • Cessioni Inter: Mancini da Oscar

    Cessioni Inter: Mancini da Oscar

    La scarsa vena realizzativa dell’Inter di questa stagione fa storcere il naso agli esteti del calcio e fa ragionare i critici sulla bontà delle operazioni in entrata: la rivoluzione attuata dalla società di corso Vittorio Emanuele ha risparmiato ben pochi atleti e proprio nel reparto offensivo sono partiti calciatori per cui i nerazzurri avevano investito molto: Shaqiri, Hernanes, Kovacic e Podolski hanno lasciato il posto a Kondogbia, Perisic, Ljajic e Jovetic. É convenuto?
     
    Partendo dall’assunto ormai universale, e cioè quello che i conti si fanno alla fine, si può dire che l’Inter non ha quasi alcun rimpianto. Il quasi è dovuto all’unica eccezione che lontano da Appiano Gentile ha ritrovato vivacità e concretezza. Parliamo di Lukas Podolski, che con la maglia del Galatasaray ha messo insieme 1315 minuti giocati e 7 gol (5 in campionato e 2 in Champions), più di tutti i nuovi arrivi dell’Inter nel reparto avanzato. Ljajic può essere considerato il sostituto del tedesco in nerazzurro e al momento il serbo ha realizzato solo un assist in 261 minuti giocati. Mentre il resto? Gli altri ex nerazzurri trasferitisi altrove alla ricerca di fortuna, l’hanno poi intercettata? No, decisamente no. 
     
    LA CESSIONE ECCELLENTE - A partire da quella che è stata la punta di diamante delle cessioni, quella che ha causato più mugugni e critiche: Mateo Kovacic, passato al Real Madrid per 30 milioni e spiccioli. Il croato ha finora giocato per 442 minuti, otto presenze in campionato e tre in Champions League, raccogliendo il misero bottino di zero gol, zero assist e tre cartellini gialli. Insomma, niente di entusiasmante. E chi invece l’ha sostituito in nerazzurro come si sta comportando? Il ruolo è senza dubbio diverso, ma è chiaro che a parità di ricavi e costi è senza dubbio Geoffrey Kondogbia l’uomo che Mancini ha scelto per sostituire Kovacic. Il francese non sta ancora brillando, sta soffrendo l’ambientamento nel nuovo calcio, ma fino a questo momento ha giocato 775 minuti, 333 più del croato, realizzando anche 1 gol e 1 assist. 
     
    UN FLOP E UN TOP - Anche l’esperienza inglese di Shaqiri tarda a decollare: finora lo svizzero non ha convinto, lasciando vacante la casella relativa ai gol segnati. Per l’ex nerazzurro solo un assist e un cartellino giallo in 749 minuti di gioco. E Jovetic che l’ha rimpiazzato? Per il montenegrino il saldo è decisamente migliore: 578 minuti giocati, conditi da tre gol e un assist. 
     
    BRASILE VS GERMANIA - L’ultimo confronto è quello tra Perisic ed Hernanes, e anche in questo caso si può sostenere senza temere smentita che l’Inter ci abbia guadagnato. Il brasiliano, sminuito addirittura da chi ha trattato il suo acquisto (Marotta), ha deluso con addosso il bianconero. L’ex Lazio ha finora collezionato 12 presenze (9 in campionato, tre in Champions), raccogliendo zero gol, zero assist, un cartellino giallo e, per non farsi mancare niente, anche uno rosso. Meglio di lui si è comportato il croato arrivato dal Wolfsburg: dieci presenze, 780 minuti giocati in Serie A e due gol. 

    I CONTI TORNANO - I dati citati sorridono senza dubbio all'Inter, i nerazzurri hanno lavorato in modo impeccabile sul mercato, facendo registrare una lievissima differenza tra costi e ricavi (circa sette milioni), ma hanno costruito un'armata che in questo momento viaggia in vetta alla classifica del campionato italiano

     

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