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  • Italia, basta piangere sul tabellone duro: la formula dell'Europeo è corretta

    Italia, basta piangere sul tabellone duro: la formula dell'Europeo è corretta

    • Stefano Agresti
    A margine della straordinaria vittoria della nostra nazionale sulla Spagna, sono riprese le proteste per il percorso duro al quale siamo costretti in questo Europeo. Prima la squadra di Del Bosque, poi la Germania, quindi - se andiamo avanti - probabilmente la Francia. E’ vero, è un cammino impervio, forse il peggiore che possa esistere. Se n’è lamentato un po’ il ct Conte, un po’ di più il presidente federale Tavecchio, in modo eclatante il direttore generale azzurro Uva. Ma non c’è nulla di scorretto, sbagliato, iniquo e malfunzionante in questa formula. E ora spieghiamo - anzi rispieghiamo, in quanto lo abbiamo già fatto - perché.

    Il tabellone dell’Europeo è stato suddiviso in modo assolutamente equo in base al rendimento delle squadre nei sei gironi di questo campionato, ovvero: da una parte tre prime, tre seconde e due terze; dall’altra parte tre prime, tre seconde e due terze. Se si è creata una differenza così evidente è perché due squadre che avrebbero teoricamente dovuto vincere i loro gruppi, la Spagna e l’Inghilterra, sono invece arrivate seconde e dunque sono finite dalla parte del tabellone dove già c’erano Italia, Francia e Germania, vincitrici dei rispettivi gironi.

    Ebbene, dov’è l’errore? Se il Galles nella prima fase è stato migliore dell’Inghilterra, e se la Croazia è arrivata davanti alla Spagna, perché Galles e Croazia non devono essere considerate come tutte le altre nazionali che hanno vinto i loro gruppi? Solo perché hanno meno storia, meno blasone e meno titoli mondiali? E allora in base a cosa decidiamo gli abbinamenti, a un passato che magari è lontanissimo dal valore presente? E questo solo perché stavolta ci è andata male? Se fossimo arrivati secondi nel nostro girone e fossimo capitati al posto del Belgio, ci saremmo lamentati oppure avremmo semplicemente detto "siamo stati fortunati”?

    Ci ha colpito soprattutto una frase di Michele Uva, il quale ha annunciato che porterà alla Commissione dell’Uefa una proposta per rendere più equa la formula. E sapete qual è questa idea così clamorosamente rivoluzionaria, tale da rendere più giusto l’Europeo? Il sorteggio. Così se tutto fosse andato come previsto, e dunque se Spagna e Inghilterra avessero vinto i rispettivi gironi e il tabellone fosse stato naturalmente equilibrato, si sarebbero messe tutte le qualificate nell’urna e, dopo avere mischiato bene, si sarebbero estratti a sorte gli accoppiamenti. Con il rischio di ottavi di finale peggiori di quelli che stiamo vedendo, tipo: da una parte Italia-Germania, Spagna-Francia, Inghilterra-Portogallo, Croazia-Belgio; dall’altra Galles-Ungheria, Islanda-Irlanda del Nord, Polonia-Irlanda, Svizzera-Slovacchia.

    In effetti una bella idea. Da cestinare subito.

    @steagresti

     

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