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  • Izzo e Mandragora, dalla dura Scampia alla voglia di battere il Napoli per la salvezza del Toro

    Izzo e Mandragora, dalla dura Scampia alla voglia di battere il Napoli per la salvezza del Toro

    • Giovanni Annunziata
    Tra poche ore andrà in scena Torino-Napoli, sfida valida per la 33ª giornata di Serie A. In casa granata ci saranno due protagonisti importanti, Armando Izzo e Rolando Mandragora. Nonostante ruoli ed età differenti, i due giocatori sono accomunati da un passato molto simile. Entrambi napoletani, sono nati e cresciuti nella difficile realtà di Scampia, che li ha portati a diventare dei veri e propri guerrieri in campo.

    IZZO - Tra i due la storia più complicata probabilmente ce l'ha Armando Izzo. Ha perso il padre da piccolo e si è dovuto rimboccare le maniche fin da subito per aiutare la mamma con grosse difficoltà economiche. Il suo percorso calcistico vero e proprio ha avuto il via con il Napoli, anche se all'inizio fu costretto a rifiutare visti i problemi sempre di natura finanziaria. Dopo due anni, però, è riuscito a far parte, grazie al suo ex procuratore Paolo Palermo, della squadra per cui ha sempre fatto il tifo, il Napoli. Izzo è arrivato anche in prima squadra, quando prima della stagione 2011/12 partecipò al ritiro precampionato con Walter Mazzarri. Lo stesso allenatore fu importante fin da subito per il difensore attualmente in forza al Torino: il primo giorno di raduno l'allora diciannovenne Izzo non aveva le scarpe da corsa e ne prese un paio dallo spogliatoio, ma di quattro numeri più grandi. Mazzarri, appresa la situazione, gli comprò delle scarpe nuove. Il sogno di giocare al (vecchio) San Paolo non è mai diventato realtà, anche se con a Napoli sarebbe tornato di corsa per vestire la maglia azzurra.

    MANDRAGORA - Un altro ragazzo molto legato alla sua terra, alle sue origini è Rolando Mandragora. Anche lui è un figlio di Scampia, ci torna sempre quando ne ha la possibilità. Il padre ha fatto tanti sacrifici per dargli un futuro nel mondo del calcio e ha girato tutto lo "stivale" in auto per proporlo alle squadre da nord a sud. Tanti "no" tra Juve, Napoli, Roma, Atalanta, Palermo e Chievo, ma alla fine è arrivata la grande occasione, a 14 anni la chiamata del Genoa, nel 2011 (quando Izzo arrivava in prima squadra con il Napoli), che ha cambiato la vita di Mandragora. Dopo un percorso nel settore giovanile rossoblù, ecco l'esordio a 17 anni contro la Juventus, il 29 ottobre 2014, giocando una grande partita e fermando un certo Paul Pogba. Oggi, sei anni e mezzo dopo, quel ragazzino è diventato un uomo, protagonista con la maglia del Torino per un obiettivo fondamentale, centrare la salvezza. I due napoletani di Scampia alle 18:30 tenteranno di tendere uno sgambetto al Napoli, ricordando entrambi da dove vengono e la voglia di "mangiare" il campo per superare un avversario così prestigioso.

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