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  • Jacobelli: caro Agnelli, via quella maglia verde, orribile sberleffo alla storia Juve

    Jacobelli: caro Agnelli, via quella maglia verde, orribile sberleffo alla storia Juve

    Per capire quanto sia detestata l'orripilante maglia verde della Juve basta fare un giro sul web. Fra tweet e post, la levata di scudi è generale contro una divisa che è un insopportabile sberleffo alla storia, al blasone e al prestigio della Juve, la società più scudettata d'Italia.

    Cogliendo fior da fiore: "In campo a Madrid c'erano undici evidenziatori. "Ma si può giocare in Coppa dei Campioni vestiti come Shrek?". "Divisa Juve dello stesso colore della confezione del bagnoschiuma, quello che ricorda il cognome del cileno più famoso della squadra". "Siamo andati in campo con la maglia degli arbitri". "Perchè i giocatori della Juve sono vestiti come i Teletubbies?". "La prossima volta scendo in campo con il mio pigiamino indaco". 

    Caro Agnelli, conoscendo quanto grande sia il suo attaccamento alla vera maglia Juve che presumiano le aderisca una seconda pelle, faccia sparire questa casacca inguardabile, il cui gradimento è direttamente proporzionale alla fantasia del creativo che l'ha partorita, presumibilmente in una notte buia e tempestosa in cui aveva bisogno di essere iluminato da una maglia fluorescente.

    Quando ha un attimo di tempo, ci permettiamo di invitarla ad esaminare il sondaggio che calciomercato.com ha condotto fra i suoi milioni di amici, chiedendo loro quale fosse la peggiore terza maglia fra quelle di Barcellona, Inter, Juve, Manchester City e Paris St. Germain. Il verde esibito ieri sera al Calderon ha stravinto (44%; Inter 31%, City 9%, Barcellona 8%, Psg 8%).  

    Senza contare lo splendido assist che un simile obbrobrio ha dato ai titolisti dei giornalisti, oggi comprensibilmente scatenati: "La Juve al verde" (Tuttosport); "L'EuroJuve resta al verde" (Gazzetta dello Sport") e via colorando.

    Va bene che si tratta del colore della speranza, come dicono, ma, a giudicare dalla sconfitta di Madrid, questa maglia verde porta pure scalogna. Le vie del marketing e della commercializzazione del marchio sono infinite, però ce ne sono alcune che non dovrebbero mai essere praticate. La maglia è sacra, non si dice così? Prima o poi, sarà meglio ricordarlo ai fenomeni che danno alla luce queste grandi bruttezze, non sanno manco che cosa siano i simboli del calcio. E li pagano pure per sfregiarli.



    Xavier Jacobelli
    Direttore Editoriale www.calciomercato.com



     

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