18 novembre 2009, Parigi: grazie a  un colpo di mano di Henry che manda in gol Gallas, la Francia elimina l'Irlanda di Trapattoni dalla corsa al mondiale sudafricano.  L'arbitro svedese Hansson non si accorge di nulla.

19 novembre 2013, Parigi. Dopo avere annullato un gol regolare di Benzema, il disastroso arbitro sloveno Skomina convalida una seconda rete dello stesso Benzema, segnata in netta posizione di fuorigioco. Non pago, al 47' il direttore di gara riduce l'Ucraina in dieci a causa dell'espulsione di Khacheridi per doppia ammonizione. La prima non c'era.

Curioso. Ogni quattro anni, attorno al 20 novembre, ci dev'essere una congiuntura astrale favorevole ai Galli: quando la Francia si gioca la qualificazione al mondiale, c'è sempre un arbitro che la spinge. In buonafede, s'intende, perchè errare è umano. E' perseverare che è diabolico. 

Provate ad immaginare che cosa sarebbe successo a parti invertite o se, a beneficiare della cantonata di Skomina fossero stati gli azzurri: Oltralpe si sarebbe scatenata la solita canea anti-italiana e i falsi moralisti a forma di esagono ci avebbero ammannito prediche e concioni in quantità industriale.

Niente da dire, Monsieur Platini, presidente dell'Uefa? Suggeriamo un gioco di società da fare sotto l'albero di Natale. Quanti santi in paradiso ha la Francia? E quanti non ne hanno l'Ucraina e l'Irlanda?

x.j.