Juve, che mazzata a Udine: il centrocampo è tutto da rifare
TUTTI I PROBLEMI – Là in mezzo sono in difficoltà soprattutto Ramsey e Matuidi. Il gallese è partito ancora dal primo minuto nonostante le palesi difficoltà contro la Lazio. Ha iniziato subito con un cartellino giallo ed è stata una delle poche volte che si è visto durante l’oretta per cui è rimasto dentro. Zero inserimenti, zero peso in mezzo al campo dove l’Udinese ha dominato anche con Rodrigo De Paul fuori ruolo. Quando è entrato, pure l’apporto di Matuidi è stato decisamente scarso, confermando tutte enormi difficoltà del post-coronavirus. Il francese corre poco e corre male, a tratti sembra quasi sul tapis-roulant, muove le gambe ma resta fermo. E se uno come lui perde quel dinamismo e quella forza che l’ha sempre contraddistinto, rischia di diventa quasi inutile. Solo Adrien Rabiot sembra in crescita, fisica e mentale.
PJANIC E GLI ALTRI – E in tutto questo, che fine ha fatto Miralem Pjanic? Per il bosniaco seconda partita consecutiva in panchina dopo quella contro la Lazio, delle ultime quattro ne ha giocate solo una, col Sassuolo, fornendo un grande assist a Gonzalo Higuain. Poi più nulla. Nella conferenza stampa di ieri, Sarri aveva giustificato le sue esclusioni tirando in ballo le caratteristiche delle squadre avversarie. Squadre fisiche contro cui era meglio tenere fuori Mire. Dopo la partita di Udine, il tecnico ha cambiato versione: “Pjanic ha un problemino all’adduttore, niente di particolare, non mi sembrano le sue partite queste giocate ultimamente”. Fatto sta che il bosniaco è uscito dalle rotazioni dei titolari e si appresta a giocare (forse) le sue ultime partite con la maglia della Juve, prima del trasferimento al Barcellona. Dal Nou Camp arriverà Arthur, che ha caratteristiche diverse, uniche per il centrocampo della Juve, ma non è un regista alla Pjanic e non ha tanti gol nelle gambe. Non basterà lui per risolvere i problemi della Juve a centrocampo. E ancora ce ne sono parecchi.