Sebastian Giovinco non ha esultato dopo il gol segnato al Siena, peraltro più che mai in linea con il suo repertorio d'alta scuola. Ha fatto bene. Come ha fatto bene Conte a protestare in sua vece: "I fischi a Giovinco? Non mi piacciono, sta diventando una cattiva abitudine. Al minimo errore si fischiano i giocatori e non mi riferisco solo a Sebastian. La squadra sta facendo cose straordinarie, ha fatto ritrovare ai tifosi il senso di appartenenza e l'orgoglio juventino". 

Francamente, non si capisce che cosa si pretenda dal ventisienne ex attaccante del Parma. Pur non essendo la fatidica punta centrale da 15-20 gol a stagione, che la Juve sta inseguendo senza risultati da un anno e mezzo, Giovinco sta dando un contributo prezioso alla splendida stagione bianconera. Fra campionato e Coppe, ha già segnato 11 reti, pencolando una volta in campo e l'altra in panchina senza mai piantare una grana, senza mai alzare la voce, accettando con disciplina e professionalità le decisioni del tecnico. A uno cresciuto nel mito di Alessandro Del Piero sarebbe piaciuto indossare la maglia n.10, ma ha accettato la n.12 senza battere ciglio.

Forse, Giovinco ha il difetto di essere troppo bravo e troppo serio. Ma continui così. Se la Juve rivincerà lo scudetto, sarà stato anche per merito suo.

Xavier Jacobelli

Direttore Editoriale www.calciomercato.com