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  • Juve, il tempo dà ragione ad Allegri: non ha fallito, tornerà subito a vincere come Conte, e se avesse battuto l'Inter...

    Juve, il tempo dà ragione ad Allegri: non ha fallito, tornerà subito a vincere come Conte, e se avesse battuto l'Inter...

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Il più saggio, ed equilibrato, è stato il grande ex Marcello Lippi che ha definito “discreto” il campionato della Juventus, aggiungendo però che tutti si aspettavano di più. Verissimo, perché dopo l’inesperienza di Andrea Pirlo e i festeggiamenti all’ultima giornata per il quarto posto con vista Champions, il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina bianconera, dopo i suoi cinque scudetti consecutivi, sembrava la garanzia per il ritorno ai vertici, almeno in Italia. Invece non è andata così, ma un conto è dire, come Lippi, che tutti si aspettavano di più e un altro considerare fallimentare l’annata della Juventus, individuando nell’allenatore il principale responsabile.

    E’ vero che la Juventus ha perso la Supercoppa italiana e se non vincerà la coppa Italia, dopo undici anni, finirà la stagione a “zero titoli”, con la “o” come disse Mourinho e non con la u” come invece è più facile ripetere. Al di là di questo dettaglio linguistico, non si può giudicare un allenatore dai successi in Supercoppa o coppa Italia. La prova potrebbe offrirla l’Inter perché, se le vincesse entrambe ma perdesse lo scudetto, i tifosi nerazzurri non si consolerebbero con quei due trofei.

    Meglio, quindi, analizzare l’intera stagione della Juventus, che non poteva fare di più in Champions, visto che il Villarreal poi ha eliminato anche il favoritissimo Bayern, mentre poteva fare qualcosa di più in campionato, se non fosse partita così male. Questo è l’unico grande rimpianto. Il tempo, infatti, ha dato ragione ad Allegri che ha aggiustato la squadra, comunque nuova per lui, rilanciandola addirittura nella corsa per lo scudetto, perché se la Juventus avesse battuto l’Inter, dopo una serie di sedici risultati utili in campionato, molte cose sarebbero cambiate. Guarda caso, però, proprio nella serata in cui ha giocato bene, sicuramente molto meglio dei nerazzurri, la Juventus ha perso immeritatamente, dando così indirettamente ragione ad Allegri che ha sempre sottolineato, giustamente, l’importanza del risultato.

    Nessun tifoso, infatti, è mai sceso in piazza con le bandiere dopo una finale persa, ma giocata meglio degli avversari. E allora, facendo un primo bilancio, è giusto ricordare i tanti problemi che hanno frenato il lavoro di Allegri: dalla partenza a campionato già incominciato di Ronaldo, ai tanti infortuni di cui lui non è certamente responsabile, primo tra tutti quello di Chiesa, senza sottovalutare il logorio fisico degli insostituibili Chiellini e Bonucci. Come se non bastasse tutto ciò, la separazione annunciata e anticipata da Dybala non è certo stato un assist per il suo lavoro. Eppure, malgrado tutte queste oggettive difficoltà, Allegri ha blindato con largo anticipo il quarto posto e ora è vicinissimo al terzo, con la prospettiva di aggiungere anche la coppa Italia. Ma soprattutto ha già posto le basi per tornare a vincere il prossimo anno.

    Con un precedente beneaugurante, perché dopo l’ultima stagione senza titoli, chiusa addirittura al settimo posto nel 2011, Antonio Conte al debutto sulla panchina bianconera vinse subito lo scudetto. Rispetto a lui, Allegri ha anche il vantaggio di conoscere già tutti e se ascolteranno i suoi consigli per gli acquisti, il prossimo anno non starà più a guardare lo scudetto degli altri.

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