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  • Juve indifesa: Rugani è un mistero da 3,5 milioni l'anno, Chiellini non c'è mai e Bonucci senza De Ligt è uno qualsiasi

    Juve indifesa: Rugani è un mistero da 3,5 milioni l'anno, Chiellini non c'è mai e Bonucci senza De Ligt è uno qualsiasi

    • Nicola Balice
    Contro il Milan mancava Matthjis de Ligt. E si è visto, si è sentito. Contro il Milan mancava anche Giorgio Chiellini, recuperato in tempo per la panchina dove è rimasto per tutta la partita: anche sul capitano bianconero ci sarebbero ragionamenti da fare, ci sarebbero tante domande da porsi sul perché dopo il rientro “lampo” che lo ha visto scendere in campo contro Brescia e Spal poi sia di fatto scomparso tra un problema muscolare e l'altro pre e post-lockdown, resta il fatto che per ora Maurizio Sarri non ha potuto ancora contare su di lui. Essendo costretto a non far mai rifiatare la coppia De Ligt-Leonardo Bonucci, aspettando anche il recupero di Merih Demiral. Perché costretto a non farli mai rifiatare? Perché Daniele Rugani dopo anni di Juve è ancora più o meno lo stesso giocatore di quando è arrivato da Empoli. Solo che ora ha 26 anni (li compirà il 29 luglio), solo che ora guadagna la bellezza di 3,5 milioni netti a stagione, solo che ora anziché meritarsi sempre più spazio con l'arrivo del suo mentore Sarri ne sta trovando sempre meno, nonostante i gravi infortuni di Chiellini e Demiral: ne sta trovando sempre meno, ma sarebbe più corretto dire che se ne sta meritando sempre meno. Perché la prestazione col Milan è emblematica, un'ora diligente (non entusiasmante o dominante di certo) e poi il crollo alla prima difficoltà. Evidentemente non può essere un caso che nonostante i tentativi della dirigenza, alla fine l'offerta giusta non sia mai arrivata, per quanto la Juve si sarebbe accontentata di molto meno rispetto a quanto sperava di realizzare in passato. E quell'ingaggio da 3,5 milioni netti, raddoppiato appena un anno fa, rappresenta una zavorra che complicherà i piani in uscita anche nei prossimi mesi.

    E BONUCCI? - Poi però a San Siro c'era anche Bonucci ad andare a fondo. Anzi, lui più di tutti. Il rigore arriva forse fortuitamente, ma lui perché allarga il gomito quando Rebic ancora doveva colpire il pallone? E come fa a farsi saltare così facilmente da Kessié in area di rigore? Primi atti di una saga degli orrori clamorosi. Che riapre i dubbi anche su di lui. Certo, c'è pure Bonucci tra chi può vantarsi di avere qualche merito nell'esplosione dominante di De Ligt, il suo spostamento sul centrosinistra ha fatto in modo che ogni casella si sistemasse al proprio posto già quando Demiral aveva spodestato il fenomeno (perché di fenomeno si tratta) olandese. Ma alla lunga, quando conta per davvero, la sensazione è che Bonucci sia molto meno speciale di quanto dica il suo curriculum. A Lione è stato pessimo, per esempio, senza un nuovo guaio muscolare probabilmente contro l'Inter avrebbe giocato Chiellini con De Ligt. Più in generale, dal suo rientro alla Juve, quando si ritrova senza Chiellini o magari senza De Ligt, appare in difficoltà come un giocatore normale, come un Rugani qualsiasi. Solo che Bonucci pure guadagna come un top player assoluto, lo sconto concesso alla Juve pur di tornare alla base ha lasciato spazio a un nuovo aumento in sede di rinnovo, il numero 19 guadagna oltre 7 milioni netti a stagione, per quanto sia quasi la normalità in casa Juve. Uno così, dovrebbe meritarseli sempre, non solo quando ha le spalle coperte. Ma per fortuna sua e della Juve ora torna De Ligt e pure Chiellini sta per esaurire il suo anno intero da infortunato.

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