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  • Caos Superlega: Juve, Inter e Milan contro i piccoli club, lo scontro ora è totale. Le big possono boicottare il mercato italiano

    Caos Superlega: Juve, Inter e Milan contro i piccoli club, lo scontro ora è totale. Le big possono boicottare il mercato italiano

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Il naufragio della Superlega lascia ferite sanguinanti all’interno del calcio. Anche del nostro, ovviamente. Domani è in programma un’assemblea di Lega in videoconferenza (per fortuna, dice qualcuno: meglio evitare di mettere nella stessa stanza 17 presidenti inferociti assieme ai 3 golpisti). Anche se Juve, Inter e Milan escono da questa vicenda sconfitti, e in malo modo, continuano però a essere convinti che le motivazioni della tentata rivoluzione siano giuste: i costi sono diventati insostenibili. E rivendicano - elemento fondamentale - il loro peso determinante sull’intero movimento: il calcio vive grazie ai nostri soldi, dicono in buona sostanza, e se voi piccoli potete andare avanti (alcuni bene) è solo perché noi vi sosteniamo. Anche acquistando i calciatori che mettete in mostra e valorizzate.

    C’è una frase pronunciata ieri sera da Marotta che non va sottovalutata: “Negli ultimi sette anni Juve, Inter e Milan hanno speso un miliardo per l’acquisizione di calciatori”. Investimenti del genere sono stati rivolti in parte consistente al mercato italiano e proprio grazie a questi soldi molti club minori hanno fronteggiato i loro problemi economici oppure si sono arricchiti. E’ qui che può nascere - e anzi sta nascendo - una linea comune fra i tre club golpisti: se voi pensate che le nostre idee siano così sbagliate, al punto che ci avete attaccato con tanta forza, allora noi dirotteremo i nostri denari (o quello che ci rimane, vista la crisi acclarata) sul mercato estero. Una reazione, una vendetta: chiamatela come volete, comunque si trasformerebbe in una sorta di boicottaggio del mercato italiano.

    Mai più 60 milioni per Chiesa, 35 per Tonali o 30 per Barella, dunque. Tenetevi Scamacca, Musso e Gosens: andremo a cercare giocatori simili all’estero, se ci servono. Certo è difficile immaginare che questa linea possa riguardare tutti i club e tutti i calciatori, perché non tutte le società hanno reagito allo stesso modo e non tutti gli atleti hanno lo stesso peso, ma al momento questa forma di reazione da parte di Juve, Inter e Milan è quanto meno possibile. Chissà se una minaccia del genere servirà a riavvicinare parti adesso lontanissime oppure acuirà ancora di più i contrasti.

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