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  • Juve-Napoli ai raggi X: Conte, pericolo Hamsik. Benitez, occhio a Pirlo-Tevez

    Juve-Napoli ai raggi X: Conte, pericolo Hamsik. Benitez, occhio a Pirlo-Tevez

    • Vincenzo Mugolo

    Il campionato di Serie A è giunto alla dodicesima giornata, ma il turno che va in scena è già un primo snodo della stagione. Allo Juventus Stadium, infatti, c'è il big match fra Juventus e Napoli, appaiati al secondo posto a 3 punti dalla Roma capolista che affronterà il Sassuolo di Di Francesco in una gara apparentemente scontata, ma che potrebbe riservare qualche sorpresa (per informazioni chiedere proprio ai partenopei, fermati sull’1-1 in casa  dai neroverdi).

    In attesa che il campo fornisca il suo verdetto, analizziamo in quali condizioni siano la squadra di Conte e quella di Benitez, evidenziandone i principali punti di forza e i principali talloni d’Achille.

     

    JUVENTUS

    PROBABILE FORMAZIONE: 1 Buffon (C); 15 Barzagli, 19 Bonucci, 5 Ogbonna; 33 Isla, 23 Vidal, 21 Pirlo, 6 Pogba, 22 Asamoah; 10 Tevez, 14 Llorente

    PUNTI DI FORZA:

    • Morale e autostima ritrovati – Il 2-2 ottenuto martedì sera contro il Real Madrid in Champions League ha rafforzato l’autostima di una Juventus che dopo il clamoroso 2-4 di Firenze sembrava aver smarrito quelle certezze che l’avevano portata a dominare in Italia nelle due stagioni precedenti; il primo tempo della partita contro gli spagnoli ha messo in luce una squadra coriacea e determinata a lottare contro tutti gli avversari.
    • Il duo Llorente-Tevez – Le due reti segnate in altrettante partite contro i “galacticos” hanno rilanciato alla grande le quotazioni di Fernando Llorente, un calciatore che appena un mese fa appariva destinato a vedersi appiccicata addosso l’etichetta di “bidone” e che invece, con il passare delle partite e con i tre gol fin qui realizzati (uno in campionato contro il Verona e i due citati contro il Real), ha scalato le gerarchie dell’attacco bianconero ed è diventato una risorsa preziosa per Antonio Conte; la sua fisicità (alla quale va unita anche una spiccata propensione al lavoro per la squadra) e la rapidità estrosa di Carlitos Tevez potranno rappresentare un’arma in più per scardinare la non imperforabile difesa napoletana, anche se su questo aspetto si tornerà più avanti…
    • Sicurezza difensiva ritrovata – Le 10 reti incassate nelle prime otto giornate di campionato avevano fatto scattare l’allarme in casa bianconera, ma nelle successive tre partite la squadra di Conte non ha incassato neanche un gol; è vero che Genoa, Catania e Parma non erano certo Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco, ma non c’è dubbio che l’impressione suscitata in queste ultime tre uscite di campionato sia stata decisamente più positiva rispetto alle partite precedenti. Da ultimo, poiché qualcuno potrebbe obiettare che sono arrivate quattro reti in due gare europee contro il Real Madrid, va sottolineato come Bale e Cristiano Ronaldo siano avversari che metterebbero in difficoltà qualunque difesa…
    • Quel giorno in più – La partita contro il Real Madrid ha causato un notevole dispendio di energia, ma proprio in virtù di questo fatto può rivelarsi provvidenziale il giorno di riposo in più che il calendario europeo ha riservato agli uomini di Conte.

    PUNTI DEBOLI:

    • Qualche defezione di troppo – Alle assenze già note (da Lichtsteiner a Vucinic, senza dimenticare il lungodegente Pepe) si sono aggiunte ieri quella certa di Chiellini e quella molto probabile di Caceres: il difensore toscano si è dovuto fermare per un’elongazione muscolare, mentre l’uruguayano è stato convocato dalla sua Nazionale per affrontare lo spareggio mondiale contro la Giordania. Venuti meno entrambi questi giocatori, le scelte di Conte saranno obbligate sia in termini di modulo (obbligatorio il ritorno al 3-5-2, come sopra riportato) che in termini di uomini, con Ogbonna a completare con Barzagli e Bonucci il terzetto difensivo e Isla nel ruolo di cursore di destra a centrocampo.
    • Attenzione ai cali fisici! – Si è già detto dell’ottimo primo tempo disputato dai bianconeri contro il Real Madrid martedì, ma è pur vero che nella ripresa i bianconeri hanno accusato un calo fisico che li ha portati ad essere rimontati dagli spagnoli, prima che il colpo di testa vincente di Llorente fissasse il punteggio sul definitivo 2-2: domani sera, dunque, sarà necessario dosare bene le energie per riuscire a fornire una prestazione all’altezza contro un avversario temibile.
    • Pericoli dalle fasce – Il discorso verrà in parte ripreso più avanti a ruoli invertiti, ma è indubbio che Isla da una parte e Asamoah dall’altra avranno il loro bel da fare per contenere la spinta di Callejon e Insigne (senza dimenticare Mertens, anche se molto probabilmente quest’ultimo partirà dalla panchina), i quali hanno finora dimostrato di essere estremamente pericolosi sia in fase di spinta che in fase di inserimento e conclusione.

     

    NAPOLI

    PROBABILE FORMAZIONE: 25 Reina; 11 Maggio, 21 Fernandez, 33 Albiol, 27 Armero; 85 Behrami, 88 Inler; 7 Callejon, 17 Hamsik (C), 24 Insigne; 9 Higuaìn

    PUNTI DI FORZA:

    • La “cooperativa del gol” -  La maggiore distribuzione delle reti tra i giocatori d’attacco rappresenta la vera differenza tra il Napoli di Benitez e quello di Mazzarri: se fino ad un anno fa le segnature erano appannaggio quasi totale di un cecchino di Cavani, quest’anno i vari Callejon, Hamsik, Insigne e Mertens stanno mantenendo uno score di tutto rispetto e seguono a stretto giro il cannoniere principe Higuaìn, che rispetto a Cavani segna un po’ di meno (sebbene i numeri del “Pipita” siano di tutto rispetto!) ma fa segnare tanto i propri compagni di squadra. La pluralità delle soluzioni offensive rappresenta quindi un punto di forza non indifferente per Benitez, che può così contare su una vera e propria “cooperativa del gol”.
    • Autostima europea – La doppia vittoria ottenuta contro il Marsiglia in Champions League ha portato il Napoli ad un passo dalla qualificazione agli ottavi di finale: anche i partenopei, quindi, arrivano alla sfida dello Juventus Stadium rinfrancati nel morale dalla settimana europea; inoltre il fatto che la squadra, per merito del suo allenatore e dei suoi calciatori con maggiore esperienza in campo internazionale (da Reina ad Albiol, passando per Callejon e Higuaìn), stia acquisendo sempre più consapevolezza dei propri mezzi anche in campo internazionale ha delle indubbie implicazioni positive anche sull’autostima tra i confini nazionali.
    • Hamsik e la sua tradizione favorevole contro la Juventus – Ad oggi Marek Hamsik ha segnato sei reti contro la Juventus (cinque in campionato più una in finale di Coppa Italia): considerato il discorso fatto in precedenza sulla “cooperativa del gol” partenopea, Benitez e i tifosi partenopei sperano con tutto il cuore che il fantasista slovacco possa incrementare il suo score personale contro la Vecchia Signora.

    PUNTI DEBOLI:

    • Le fasce decimate – Così come il suo collega Conte, anche Rafa Benitez si ritrova a fare i conti con una condizione di emergenza sulle corsie laterali: Zuniga è fermo da tempo e nei giorni scorsi Mesto è rimasto vittima di un infortunio che lo costringerà ad uno stop di 4 mesi e che ha indotto la società partenopea a correre ai ripari e ad ingaggiare lo svincolato Reveillère (il quale non può essere certo al top, visti i quattro mesi di inattività che ha alle spalle dopo la scadenza del contratto che lo legava al Lione); restano dunque a disposizione, come terzini di ruolo, i soli Maggio e Armero, mentre Uvini appare più una soluzione d’emergenza dal momento che il brasiliano è più un centrale adattato che un laterale puro.
    • Una difesa non impenetrabile – Uno dei limiti sin qui mostrati dal nuovo Napoli di Benitez sta nella tenuta difensiva. Il cambio di sistema difensivo (la difesa a 3 è stata una costante del Napoli targato De Laurentiis, sin dai tempi della gestione Reja) e la contemporanea variazione di alcuni suoi interpreti (lo svincolato Campagnaro ha seguito il suo maestro Mazzarri all’Inter, mentre il capitano Cannavaro è ormai relegato al ruolo di primo rincalzo) hanno portato la retroguardia partenopea a “ballare” in più di una circostanza, come dimostra il fatto che spesso la squadra di Benitez ha dovuto faticare più del dovuto per portare a casa partite che ad un certo punto sembravano chiuse (vedi quelle contro il Milan in campionato o contro Borussia e Marsiglia in Champions) oppure ha preso gol decisamente evitabili (vedi la doppietta di Paloschi a Verona o la rete di Zaza nell’1-1 casalingo contro il Sassuolo).

     

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