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  • Juve, non è rabbia: è delusione di un popolo che al 45' ci credeva davvero

    Juve, non è rabbia: è delusione di un popolo che al 45' ci credeva davvero

    • Nicola Balice, inviato a Cardiff

    "Non sono arrabbiato, sono deluso". In ogni storia d'amore che si rispetti, questa è la frase che alla fine fa più male. Che si parli di un rapporto tra fidanzati, tra genitore e figlio, tra amici. Tra tifosi e la propria squadra. Così, quello che fa più male al termine di questa avventura è la delusione, non la rabbia. C'è delusione nel cuore di un popolo bianconero arrivato a Cardiff spendendo tanti soldi, viaggiando ore, forse giorni per arrivare da ogni parte d'Italia e d'Europa. C'è delusione perché c'è un sogno infranto sul più bello. Perché la Juve ci credeva davvero. E dopo il primo tempo, ci credeva ancora di più. Con lei tutti i suoi tifosi. Che minuto dopo minuto, da quel tacco maligno di Khedira in poi si sono persi insieme alla Juve. Lasciando gli spalti senza nemmeno aspettare il triplice fischio o la premiazione, con solo pochi frastornati affezionati rimasti a salutare la frastornata Juve durante e dopo la festa del Real. Delusi, non arrabbiati. Che è anche peggio, che è quello che fa ancora più male.

    CHE MALE – Da Torino giungevano notizie discordanti di uno scherzo malriuscito che ha rischiato di trasformarsi in tragedia, a rendere il tutto ancor più un incubo quando sembrava avere tutti i connotati del sogno da trasformare in realtà. La Juve è rimasta negli spogliatoi dopo l'intervallo, qualcosa di simile ad un tradimento per certi versi: è giusto anche sentirsi traditi, da Dybala e Higuain, da Allegri, Bonucci e tutti gli altri. La stagione rimane straordinaria, ma questo ultimo atto fa male. Delusione ovunque. Nel volto dei giocatori, pur rincuorati da Andrea Agnelli al termine. Nelle parole di chi ci mette sempre e comunque la faccia, a cominciare da capitan Gigi Buffon una volta ancora e una volta di più cacciato via da quella Coppa e da quel Pallone d'Oro che lui più di tutti avrebbe meritato. Negli occhi pieni di lacrime della sua compagna di vita, Ilaria D'Amico, subito pizzicata dalle telecamere e dai commenti social. Nella reazione di Allegri, lesto a levarsi una medaglia d'argento avvelenata ed anche nel sorriso incredulo di Barzagli che lo accompagna. Tutto un popolo è arrivato carico di speranze a Cardiff: tifosi, società, squadra. Tornare a casa, che sia a Torino o altrove, sarà difficile per un viaggio di ritorno con un bagaglio di delusione mai così carico e pesante. La rabbia è un fiammifero, si accende e brucia in fretta, poi si spegne. Ma questa volta un popolo intero è deluso da ciò che ama. Servirà tempo, poi passerà anche questa. E si ripenserà a quanto sia stata straordinaria questa squadra in questa stagione, in questi sei anni. Per poi ripartire e provarci ancora. Poi. Oggi, così, fa ancora più male.

    @NicolaBalice


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