Juve, Pellegrini: 'Il salto dalla Primavera non è facile, ma alla mia età all'estero c'è gente con oltre 200 parite'

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L'esterno della Juventu, Luca Pellegrini ha parlato a Sky Sport 24, a margine del Memorial Daniel Guerini, del passaggio dalla Primavera alla Prima squadra che tanta polemica sta generando in questi giorni al seguito degli impegni della nazionale.ALTRI HANNO GIÀ 200 PARTITE ALLA MIA ETÀ... - "Non è stato un passaggio facile. Sono stati bravissimi tutti a darmi una mano e mettermi nelle condizioni di rendere al meglio. Vedendo altri ragazzi si vede sempre di più la differenza tra settore giovanile e prima squadra: è un altro tipo di calcio. C’è poco tempo per far arrivare tutti all’essere pronti. Ci sono molte più pressioni, c’è poco tempo per sbagliare. L’ho vissuto sulla mia pelle. Vediamo ragazzi all’estero, al di là di fenomeni, che hanno 150/200 partite magari alla mia età. Questo perché iniziano a giocare prima nel calcio dei grandi".
Bisogna investire nei settori giovanili per alzare il livello dei ragazzi che escono dalla Primavera, anziché scaricare tutte le responsabilità sulla Prima squadra. Se i ragazzi della Primavera non riescono a emergere è soprattutto perché non sono abbastanza bravi da potersi ritagliare un posto di rilievo nel calcio dei grandi, inutile girarci intorno. Essere dei fuoriclasse per la Primavera non vuol dire niente, soprattutto quando la qualità delle nostre squadre giovanili è così bassa. Per dire, giocatori che hanno vinto la classifica marcatori nel campionato Primavera come Rossi, Celar, Ponce, Umar, Da Silva e altri, sono finiti a giocare in campionati di periferia o in categorie inferiori. Ci sarà un motivo, no? L'unico capocannoniere Primavera che ha trovato spazio in A negli ultimi anni è stato Barrow, che però in A non ha mai raggiunto la doppia cifra. Chi avrebbe fatto giocare Alessandro Rossi al posto di Immobile o Celar al posto di Dzeko?
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