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  • Juve, piano per Pazzini| Giovinco e soldi alla Samp

    Juve, piano per Pazzini| Giovinco e soldi alla Samp

    Ora non si scherza più, si fa sul serio. Smaltite le pratiche burocratiche, espletate le formalità, chiuse le presentazioni (in maniera peraltro stringata, senza troppi fronzoli) si passa alla fase operativa. Andrea Agnelli e Giuseppe Marotta hanno le idee chiare, idee che si fondano su alcuni principi chiave: 1) Ringiovanire la rosa e rabboccarla in termini di qualità affinché possa tornare subito competitiva; 2) Rendere l’organico congeniale al sistema di gioco, 4-4-2 tendente al 4-2-4, che ha in mente di adottare Luigi Del Neri; 3) Compattare il gruppo “sgravandolo” da quegli elementi che a tratti si sono rivelati indisponenti, financo deleteri e disgreganti. IDENTIKIT - Tre punti nodali i quali, come spiegato dallo stesso Marotta nella conferenza stampa di ieri, sottendono una precisa linea operativa e un identikit del perfetto nuovo bianconero. Si tenderà in prevalenza ad acquistare giocatori italiani - ergo già pratici della serie A nonché al riparo da eventuali difficoltà d’ambientamento - per cementare un gruppo al quale eventualmente aggiungere altri due-tre top player, prescindendo dalla nazionalità. NUOVA ITAL-JUVE - In sostanza, verrà in parte accantonato il progetto di Juve-bailada o samba-Juve che era alla base del progetto dello scorso anno, in favore d’una idea di Ital­Juve riveduta e corretta. I tocchi d’azzurro a disposizione di Del Neri non dovranno essere soltanto gli esperti (fin troppo esperti, tendenti al ritiro...) su cui s’è puntato in passato. Bensì i nuovi baby d’Italia. Primo tra tutti, manco a dirlo, Giampaolo Pazzini. LA STRATEGIA - Pazzini che è un giovane vecchio pallino della Juventus, nonché un piccolo grande pupillo di Del Neri e Beppe Marotta ( quest’ultimo lo acquistò per meno di 10 milioni di euro da una Fiorentina smaniosa di liberarsene, trasformandolo poi in un fiore all’occhiello della sua gestione blucerchiata). Ora, è chiaro che il patron della Sampdoria Riccardo Garrone non brami dal desiderio di cedere uno dei suoi pezzi più pregiati proprio alla Juven­tus, ma è altrettanto vero che le contingenze di mercato e la necessità - da parte di tutti - di non precludersi delle opportunità possano giocare in favore dell’operazione.

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