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  • Juve-Roma alla resa dei conti per Dzeko: la fretta di Pirlo, la chiave Milik e le alternative di lusso

    Juve-Roma alla resa dei conti per Dzeko: la fretta di Pirlo, la chiave Milik e le alternative di lusso

    • Nicola Balice
    Andrea Pirlo vuole subito il centravanti, quantomeno il prima possibile. Allora la Juve accelera. Prendendo contatto con tutte le alternative più o meno a portata di mano (scalano posizioni Edinson Cavani e Luis Suarez), provando a liberarsi di Gonzalo Higuain, stringendo soprattutto i tempi per Edin Dzeko. Che resta la prima scelta, per vari motivi, da quelli economici a quelli tecnici. Rispetto a Cavani e Suarez, per esempio, è vero che la Juve dovrà passare dall'acquisto di un cartellino, ma potrà anche definire un contratto di soli due anni e non di tre, il minimo imposto per poter usufruire degli sgravi fiscali legati al Decreto Crescita. Data l'età di tutti i protagonisti in lizza, non è un dettaglio di poco conto, anche perché se è vero che Cavani è svincolato e Suarez forse lo sarà presto, non c'è per ora molta differenza tra l'intesa economica con la Roma e quella necessaria per un bonus alla firma preteso dagli altri pretendenti. Intanto la resa dei conti sul triangolo Juve-Roma-Napoli è ormai a un passo: ore caldissime, forse già decisive.

    LA SITUAZIONE. La Juve in questi giorni ha portato a termine la tela per convincere Dzeko e il club giallorosso. Per il giocatore è pronto un contratto alle stesse condizioni attuali, una spesa del tutto simile a quella che per ora la Juve sostiene per Higuain, tra bonus e parte fissa si parla di circa 7,5 milioni netti a stagione. Ma per due anni. La possibilità di un ultimo giro di giostra per provare a vincere tutto, avrebbe infine convinto il bosniaco a decidere di lasciare Roma. La trattativa tra club intanto potrebbe essere giunta al punto di volta: 12 milioni ai giallorossi, tra parte fissa (10 milioni) e bonus facili (2 milioni). Doppia intesa raggiunta, eppure non basta. Perché restano altri due nodi piuttosto delicati da sciogliere. Il primo interno a Trigoria: serve ancora un confronto diretto tra Dzeko e la dirigenza, anche a livello di immagine non è chiaro su chi debba ricadere la “colpa” della separazione, il capitano di sicuro non vuole passare per un fuggitivo anche perché non lo è di certo e lo ha già dimostrato. Il secondo è esterno: la Juve deve tirarsi indietro definitivamente dalla corsa per Milik (accordo col Napoli individuato sulla base di uno scambio con Riccardi e Under), l'erede designato di Dzeko che crede ancora di poter vestire il bianconero in seno alla promessa di qualche settimana fa anche a costo di arrivare a Torino solo a parametro, ma per sbloccare tutto sarà necessario che Fabio Paratici comunichi ufficialmente al polacco e al suo entourage che dopo la staffetta Sarri-Pirlo è cambiato tutto. E che anzi è necessario che accetti la Roma, altrimenti tutto sarà stato mosso per non spostare nulla.

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