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  • Juve, tutto Chiesa in un debutto folle: dall'assist al cartellino rosso

    Juve, tutto Chiesa in un debutto folle: dall'assist al cartellino rosso

    • Nicola Balice
    Tutto Federico Chiesa e anche qualcosa in più, in sessanta minuti. A Crotone gli occhi addosso li aveva tutti lui, anche più di Alvaro Morata, Dejan Kulusevski e Arthur. Nella cervellotica formazione di Andrea Pirlo, per forza più che per scelta, c'è stato posto per i principali colpi di mercato fin dal primo minuto: molto bene Morata, benino Arthur, solo sprazzi per Kulusevski. E Chiesa? Prestazione tecnicamente schizofrenica, dalle troppe sfaccettature. Perché il giocatore acquistato dalla Fiorentina all'ultimo giorno di mercato per una cifra che complessivamente porterà da un minimo di 50 a un massimo di 60 milioni nelle casse del club di Rocco Commisso, è come se avesse disputato tante partite in una soltanto.

    GIOIE... - C'è il suo zampino nel momento migliore della Juve. Quando lui è riuscito a cambiare marcia, attaccando la profondità e saltando l'uomo, la Juve si è sempre resa pericolosa. Lui scatta e controscatta, ora Arthur ora Kulusevski lo pescano in profondità. E quando la attacca, può essere devastante. Si è visto anche a Crotone, l'assist per Morata forse è solo il primo di una serie destinata a essere lunghissima nella sua nuova vita bianconera.

    …E DOLORI – Però Chiesa è anche quel giocatore che fatica a trovare la posizione giusta, accentrandosi anche quando non doveva, lasciando troppi spazi dietro di sé in fase di non possesso. È quel giocatore che nell'andare sempre a cento all'ora a volte pasticcia col pallone, sbagliando le scelte ancor più che le giocate. È quel giocatore che può decidere la partita con un lampo, ma anche mettere in difficoltà i compagni quando gira a vuoto. E poi è arrivato quel fallo da espulsione che ha di fatto rappresentato la fotografia di una serata storta: una leggerezza più che un atto di cattiveria, l'intervento è in ritardo e il piede rimane lì su Cigarini. La reazione di Chiesa è tutta un programma, la voglia di strafare lo ha accompagnato in questo suo debutto in bianconero. Che anche se non come avrebbe sperato lui, resterà indimenticabile, una lezione di cui fare tesoro.

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