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    Juvemania: Allegri poco coraggioso e mai con l'attacco integro, a giugno si deve ragionare

    Juvemania: Allegri poco coraggioso e mai con l'attacco integro, a giugno si deve ragionare

    • Marcello Chirico
    Il campo, massimo giudice insindacabile, ha sancito in modo chiaro che l'Inter è più forte di questa Juventus e conquisterà la seconda stella. Stavolta arbitro e VAR non hanno rovinato la partita, si è giocato a calcio e l'Inter l'ha vinta meritatamente. Perché è superiore a livello di rosa ma anche come proposta di gioco. Simone Inzaghi fa giocare bene la propria squadra, Massimiliano Allegri è invece regredito, tornando al suo solito calcio antico, catenacciaro, estremamente risultatista.

    Allegri è un uomo di grande temperamento, ma poco coraggioso sul campo: domenica sera, pronti-via, la sua Juve era già tutta piazzata nella propria metà campo ad aspettare l'Inter, lasciandole palla ed iniziativa. Il calcio aveva già dimostrato il sabato precedente contro l'Empoli che basta poco, una scivolata mal fatta, per procurare un'espulsione e condizionare tutto il resto della gara; stavolta è bastata un rimbalzo del pallone sul petto di Gatti per prendere il gol che ha deciso la partita, e molto probabilmente il campionato. Ma Allegri sfida spesso la sorte, osa poco e spera invece che tutto giri a favore. Quindi, che Gatti non devii involontariamente quel pallone nella propria porta, e che Szczesny faccia 2 paratone incredibili e decisive sui tiri di Barella e Arnautovic, perché tanto è pagato per parare, portando così a casa il risultato. Gli è andata male, perché il calcio è appunto imprevedibile. Soprattutto gli è andata male perché ha giocato contro una squadra più forte e che gioca meglio della sua.

    Poco coraggio, quello di Allegri, sia a livello di piano-partita, sia nei cambi: vero che in panchina ci sono prevalentemente dei giovani pischelli, però uno come Chiesa avrebbe potuto essere messo prima, magari si sarebbe potuto provare a recuperare lo svantaggio schierando un tridente in attacco, ma Allegri non se l'è sentita. Troppo rischioso per i suoi gusti. E alla fine la Juve ha perso lo stesso, tanto valeva provarci.

    Poi, è anche vero che - con una rosa già inferiore di suo a quella dell'Inter - se non puoi nemmeno sempre contare sui tuoi attaccanti migliori, perché per un motivo o per l'altro stanno spesso fuori per infortunio, e i tempi di recupero non sono mai immediati, diventa ancora più difficile giocarti uno scudetto. Ecco perché, a fine stagione, dovranno essere fatti ragionamenti sia sul parco attaccanti, così come sul tecnico. Perché è vero che a Max è stato chiesto di arrivare in Champions, e ci arriverà, però ti chiami Juventus e se arrivi comunque a contenderti il tricolore con l'Inter non puoi nemmeno sottrarti alla lotta. A giugno tutte le strade sono aperte, dipenderà sempre dai risultati, come sempre. E Conte aspetta.

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