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  • Juvemania: comprate Bernardeschi!

    Juvemania: comprate Bernardeschi!

    AUGURI, MISTER PRESIDENT
    Andrea Agnelli
    ha compiuto 40 anni. In cinque stagioni la sua Juventus ha vinto quattro scudetti (31 o 33 a seconda della contabilità, terza stella sul petto), tre Supercoppe e una Coppa Italia. Una volta è arrivata in finale di Champions. Sotto la sua dirigenza la Juve ha inaugurato lo stadio di proprietà, ha incrementato i ricavi, sanato il bilancio, portandolo addirittura in (leggero) attivo. Ha scalato posizioni nel ranking, ha ritrovato appeal per giocatori di prima fascia. E un rispetto che le vicende di Calciopoli avevano smerigliato. Agnelli e la Juve adesso contano anche in Europa. Non male per un manager che aveva raccolto la Juventus in declino e con un passivo di 95 milioni di euro.
     
    IL REGALO DI MADAMA
    Che regalo ha fatto la Juventus al suo presidente? Uno da Juve. Ha vinto a Roma, si è confermata al quinto posto, ha eroso altri tre punti al Napoli e due alla Roma. Oggi è a un punto dalla quarta, a sei dalla prima. La sua sagoma minacciosa sugli specchietti retrovisori, inquieta le concorrenti. Il Napoli crolla a sorpresa a Bologna, in una gara che forse ha fatto ritrovare al calcio italiano (Conte permettendo) un talento come Destro. Ma che ha anche certificato che per battere il Napoli devi segnare almeno tre gol. Perché Napoli, ha Higuain. Oggi, probabilmente, il più forte centravanti del mondo. Al Napoli deve essere rimasto sullo stomaco il pasticcio di lasagne verdi. Stupito e impacciato per l'aggressività del Bologna. Troppo tardi risvegliato dai gol del Pipita. Napoli a 31 punti. Sorpassato da una Fiorentina (vincente sull'Udinese), con un gioco, al solito, piacevole. La Fiorentina manda in gol tutti: attaccanti, centrocampisti e difensori. Gioca di squadra: quasi sempre di prima.
     
    INTER CAPOCCIA
    A 33 capolista solitaria c'è l'Inter. Che vince con il minimo scarto, ma alla quale è stato tolto un gol, probabilmente regolare. Non gioca bene, l'Inter, ma ottiene quanto si prefigge. Non avendo mezze ali capaci di inserirsi, Mancini (il pensiero è di Mario Sconcerti) ha disposto un doppio catenaccio (in difesa e a centrocampo) affidando la tela del gioco a tre trequartisti. Fantasisti che hanno qualità e dribbling. Ha ragione Sconcerti: archiviato un centravanti tradizionale (Icardi) Mancini ha inventato una soluzione che in parte aveva già anticipato Stramaccioni. Rammento la sua vittoria allo Stadium, la sua Inter, prima squadra a violare il tempio bianconero. Mancini ha rispolverato il dribbling, la percussione verticale. Là dove quasi tutte le squadre si affidano al gioco orizzontale per arrivare alla porta avversaria. L'Inter - piaccia o non piaccia - è una realtà. Con la quale tutti dovranno fare i conti. E' solida, prende pochi gol. E sembra una squadra in missione. Lo ribadisco: la vedo favorita per lo scudetto. La Roma di punti ne ha 28: è in evidente crisi. Priva di Gervinho e Salah, gioca un calcio per lei innaturale, dove Dzeko sembra un corpo estraneo. E dove la difesa proprio non riesce a fare reparto. A 27 sta la Juventus, che ha ancora qualche problema di stabilità, ma il cui motore sembra avere sufficienti cavalli, per allungare.
     
    JUVE – FIORENTINA: UN ANTIPASTO?
    Juventus-Fiorentina arriva al momento giusto. Dopo l'ultima gara del girone di Champions a Siviglia (se almeno pareggi, ti assicuri di non trovare agli ottavi, né il Barcellona, né il Bayern), la sfida, domenica allo Stadium, con i viola. Partita intrigante: la rivalità tra le due società, sul campo di gioco e fuori dal rettangolo verde è accesissima. Non ci saranno cali di concentrazione. Per il rispetto che si deve a una squadra che attualmente guarda, in classifica, la Juve dall'alto. In due settimane Madama dal campionato, ha raccolto il massimo che poteva auspicare: forse persino di più. Ha recuperato punti a tutte le prime quattro. Ma è ancora quinta: è tempo di osare, alla Vettel. Ballano sei punti di distacco dalla vetta della classifica. La Juve sta cercando ancora la giusta chimica. Quando l'avrà trovata (e la troverà, io penso presto, ancorata al modulo di gioco che meglio conosce), cosa potrà fare? Juve – Fiorentina potrebbe essere l'antipasto di una cena. Frugale o trimalcionesca dipenderà dall'appetito della Signora
     
    LA PIGNATTA DEL MERCATO
    Sta arrivando il mercato di gennaio. L'idea di Agnelli, Marotta e Allegri è quella di non stravolgere una squadra che sta, dopo mesi di tribolazioni, ritrovando sicurezza. Si pensa dunque di potenziare la rosa, anche prevedendo delle uscite. Partendo da un presupposto: i giocatori che arriveranno, se arriveranno, dovranno essere funzionali ai moduli di gioco. Per un trequartista, se ne riparlerà a giugno. Anche se personalmente non escluderei un nuovo tentativo di Allegri, quando rientrerà Pereyra. Il nome caldo per giugno è quello di Saponara. Per tutti gli altri (Oscar, Isco ecc) non dipende solo dalla Juve.
     
    GUNDOGAN: LA JUVE PREME
    L'esigenza primaria (stante gli infortuni di Khedira) è quella di mettere sotto contratto un regista che restituisca Marchisio al ruolo di mezz'ala. Quale regista? La Juve vorrebbe a gennaio Gundogan. Trattativa difficile, ma nelle ultime ore, mi dicono, praticabile. Ballano (mio dicono) 5 milioni tra offerta e domanda. Il secondo nome è quello di Tielemans, giovane stella dell'Anderlecht. Per lui c'è la fila, ma la Juve ha ottime fiches da giocarsi. I belgi, peraltro sarebbero restii a privarsene a gennaio. Non ho riscontri (per ora) su Moutinho, regista portoghese, sulle cui piste - secondo Tuttosport - si sarebbe messa la Juve. Il terzo nome è quello di Sensi, sul quale il Milan è avanti. Ma l'idea della Juve (lasciarlo a Cesena fino a giugno) potrebbe risultare vincente. Il quarto nome è quello di Banega, argentino del Siviglia, che gioca sia trequartista che regista. Uno che tira bene le punizioni. Costa relativamente poco ma anche lui spesso si infortuna. Ultimo nome: Biglia. I rapporti tra Agnelli e Lotito sono roventi. Ma il denaro aggiusta - spesso - i contrasti.
     
    UN ASSEGNO PER BERNARDESCHI
    Non dovesse arrivare il regista, Allegri darà nuove chances a Lemina. Uno che recupera molti palloni, è dinamico, gioca corto: impiegato con continuità potrebbe stupire. La catena di sinistra con Evra e Alex Sandro, con Pogba e Asamoh non abbisogna di rinforzi. A destra, (specie se Caceres sarà ceduto), lo svizzero come alternativa ha Padoin. Circolano i nomi di giocatori dell'Udinese, del Sassuolo e del Psg. Sarà la scelta più complicata. Mi hanno passato il nome di uno che gioca in Olanda. Ma prima di scriverlo voglio avere riscontri. Rugani dovrebbe restare in rosa. E nel girone di ritorno avrà spazio. Resta la seconda punta. Se arriva, il candidato ad uscire (e a me spiacerebbe) sarebbe Zaza che andrebbe peraltro in prestito. Per due motivi: la Juve crede nel giocatore. E soprattutto la Juve non sa se il Real si riprenderà Morata, sfruttando – come da contratto - la clausola di recompra. La pista Lavezzi si sta raffreddando. Intriga Embolo del Basilea. La Juventus dovrà, peraltro tener presente che a giugno avrà Berardi. Fossi io il direttore tecnico della Juventus, (e avessi certa disponibilità economica) a fine settimana dopo Juve-Fiorentina, andrei da Della Valle e farei un'offerta per Bernardeschi. Giocatore che mi appassiona. Berardi-Dybala-Bernardeschi: palla a terra e scambi stretti. Un trio stile Barcellona. 

    Andrea Bosco

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