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  • Juvemania: l'anti-Juve non c'è, solo la Champions può distrarre i bianconeri!

    Juvemania: l'anti-Juve non c'è, solo la Champions può distrarre i bianconeri!

    • Stefano Discreti
    Mercato chiuso. Esiste l’antiJuve?
     
    La chiusura del mercato anticipato ha modificato le abitudini del nostro calcio.
    In passato, le prime giornate erano state utilizzate spesso per individuare le eventuali lacune tecnico/tattiche e buttarsi poi sino al 31 Agosto alla ricerca di quel colpo last-minute che potesse cambiare le cose. Quest’anno invece il torneo è iniziato a mercato fermo, già chiuso; salvo svincolati non sarà quindi possibile intervenire in nessun modo.

    Meglio? Peggio? Di sicuro gli allenatori delle squadre di serie A ora sono più sereni e riescono a lavorare meglio in allenamento perché i propri giocatori non sono distratti dalle sirene di mercato come invece succedeva in passato di questi tempi. In assenza dell’adrenalina tipica degli ultimi giorni di mercato, queste prime giornate di campionato d’Agosto (la prima è già passata, almeno parzialmente) verranno sfruttate in particolare per cercare di individuare l’anti-Juve, se esistente. Chi aveva accantonato rapidamente la candidatura del Napoli ha capito già dal buongiorno (vincere a Roma non è mai facile) che si è fidato di un presentimento sbagliato.

    La squadra partenopea l’anno scorso ha fatto 91 punti e un punteggio di questo genere non si realizza mai per caso. Avranno pure perso Sarri, vero, ma lo hanno rimpiazzato con uno dei tecnici italiani più vincenti di sempre, Ancelotti. Mica un signor nessuno. Anzi.
    La Roma invece è ripartita da quel brillante tecnico, Di Francesco, e dal suo bomber implacabile, Dzeko, che l’hanno portata a sognare addirittura la finale di Champions League; intorno a loro è stata generata l’ennesima rivoluzione romana che sono in tanti a pensare però potrà ulteriormente migliorare la squadra giallorossa.

    L’Inter è quella che sul mercato forse si è rinforzata più di tutte rispetto alla scorsa stagione ma la sconfitta col Sassuolo conferma la grandissima difficoltà della squadra nerazzurra a trovare quella continuità di rendimento tipica dei vincenti. Se e quando riuscirà a trovarla, allora dovranno preoccuparsi tutti ma sino ad allora la squadra di Spalletti resta un’eterna incognita.

    Così come un’incognita grande resta la Lazio di Simone Inzaghi a cui sembra sempre mancare qualcosa per diventare grande; sono anni ormai che arriva sempre fino in fondo senza però conquistare mai l’obiettivo prefissato. Colpa probabilmente del braccino corto sul mercato del presidente Lotito.

    Non abbiamo visto ancora all’opera il nuovo Milan di Gattuso ma se ripensiamo a come stavano messi un mese fa fuori dall’Europa e con un mercato senza pretese, vedere la squadra che (anche grazie alla Juve) sono riusciti a realizzare Leonardo e Maldini fa gridare quasi al miracolo. La squadra rossonera è passata da una stagione quasi sicuramente da cancellare (ancor prima di partire) a compagine che ambisce ad arrivare addirittura nelle prime 4. Tra queste 5 squadre sopra evidenziate è nascosta (forse) l’anti Juve ma basta poi una rapida lettura dell’organico a disposizione di Allegri per capire che anche quest’anno l’unica squadra che può davvero perdere lo scudetto è solo la Juventus stessa. La cessione di Higuain ha reso ipotizzabile quest’ultima prospettiva ma da qui a concretizzarsi sembra esserci di mezzo davvero il mare.
     
    'PRESSIONE CHAMPIONS' - L’organico a disposizione del mister toscano è davvero di primissimo livello, soprattutto in attacco. La dimostrazione l’abbiamo vista chiaramente anche nella prima trasferta di Verona. Pur non brillando nella partita disputata contro il Chievo e con alcune decisioni poco comprensibili nell’11 di partenza,  è bastato inserire Bernardeschi, Emre Can e Mandzukic nel finale per cambiare il corso di una partita che sembrava ormai compromessa.

    E quando questi sostituti sopra indicati saranno titolari ci saranno i Cuadrado, i Douglas Costa e i Khedira a subentrare dalla panchina per cambiare la sfida. 
    E’ un vantaggio immenso, quello a disposizione del Mister della Vecchia Signora. 
    In pratica è come se ad ogni partita Allegri partisse con (almeno) un gol sopra o si potesse addirittura concedere il lusso di dare uno o due gol di vantaggio agli avversari (come si faceva un tempo sotto casa quando ci si reputava i più forti) sicuri tanto di poter ribaltare qualsiasi partita.

    Per la prima volta da vent’anni a questa parte però l’obiettivo stagionale numero 1 dichiarato della Juventus è la vittoria in Champions League e non lo scudetto. 
    Ecco, questa inversione di mentalità, sicuramente accostabile all’arrivo di Cristiano Ronaldo in bianconero, potrebbe generare delle pressioni con ripercussioni sul campionato.D’altronde era impossibile pensare che il fenomeno portoghese avrebbe accettato di giocare nella Juventus senza puntare a vincere come obiettivo numero 1 della stagione la Champions League.

    La pressione per la vittoria finale potrebbe però davvero essere l’avversario numero 1 in Campionato, l’ostacolo più grande tra la Juventus e l’ottavo scudetto di fila. Disperdere l’immenso vantaggio di cui si dispone però non è impresa facile; Allegri dovrebbe impegnarsi molto per non mantenere la Juve al top della classifica.
    Oggi come oggi, il tecnico può anche sbagliare sempre il modulo e la formazione di partenza titolare tanto con la panchina a disposizione può raddrizzare qualsiasi errore e sfida. Almeno in Italia può bastare questo. In Europa invece no, ma quella è un’altra storia...

    @stefanodiscreti

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