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    Juvemania: nessun gioco e Champions raggiunta senza meriti: Allegri lo sa, pronti all'era Thiago Motta

    Juvemania: nessun gioco e Champions raggiunta senza meriti: Allegri lo sa, pronti all'era Thiago Motta

    • Marcello Chirico
    Il pareggio interno anche con la Salernitana non deve stupire più di tanto, perché rientra nell'ordinarietà di questa Juventus: una squadra che gioca male da tre anni, e che in questa stagione è implosa dopo la gara interna con l'Empoli. Infatti non è riuscita ad avere ragione nemmeno di una formazione già retrocessa e che in 36 partite è riuscita a mettere insieme appena 16 punti. Il Sassuolo, penultimo, ne ha fatti 29.

    La Juventus di Allegri è questa, da sempre, e le parole a fine gara di Rabiot hanno fatto capire quale confusione regni all'interno dello spogliatoio. Quando la squadra entra in campo non ha un piano gara, ma gioca sull'improvvisazione e, se va bene, qualcuno la butta dentro. Ma quel qualcuno non c'è. Vlahovic ieri ha preso una traversa dopo 5' ma poi è sparito.

    Ed anche se potrebbe esserci qualche altro giocatore in grado di farlo al suo posto, Allegri lo ha tenuto in panchina. Tipo Chiesa ieri, non schierato dall'inizio perché uscito da una forma influenzale. Così come Yildiz, tenuto in panca in quanto in quanto vittima di una gastroenterite. Ragazzi e atleti, rispettivamente di 26 e 20 anni, che una febbre la smaltiscono in 24 ore, a meno che non sia la febbre gialla (e non lo era). Tant'è vero che, appena sono entrati in campo, il gioco ne ha beneficiato e la squadra ha iniziato a creare occasioni. Perché Chiesa, Yildiz ed anche Iling erano più vogliosi di Kostic, McKennie e Vlahovic.

    Il posto Champions è stato comunque finalmente raggiunto, non per meriti propri, ma grazie alla vittoria dell'Atalanta sulla Roma. Atalanta che adesso questa Juventus andrà a sfidare mercoledì in Coppa Italia. La leggenda dice che le partite secche siano altra storia rispetto a quelle di campionato, e che i giocatori bianconeri avranno voglia di riscattare una stagione in quei 90/120 minuti. Di sicuro questa Juve non parte favorita.

    Siamo comunque ai titoli di coda, perché il cambio di panchina è imminente. Nonostante c'è chi insista nell'avanzare ancora dubbi, ritenendo che Motta potrebbe decidere di restare ancora a Bologna per affetto nei confronti del popolo rossoblù, insieme al quale ieri ha festeggiato in piazza il ritorno in Coppa Campioni dopo oltre 60 anni. C'è addirittura chi ha colto un segnale nella danza di Thiago appena partito il coro "chi non salta juventino è".

    Se lo guardassero bene quel video: non appena Motta sente la parola "juventino", smette di saltare. Perché non è stupido
    . Se il Bologna vuole trattenere Motta deve fare una cosa sola: convocarlo e proporgli un ingaggio superiore a quello offertogli dalla Juve, garantirgli che i giocatori migliori non verranno ceduti e la rosa rinforzata. Ad oggi Saputo non ha mai convocato l'allenatore per fargli questa proposta. Quindi Motta, a meno di colpi di scena, sarà il nuovo allenatore della Juventus. Lo sa pure Allegri.

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