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    Juvemania: squadra debole e disintegrata, non segue Allegri o lui non è capace di svegliarla?

    Juvemania: squadra debole e disintegrata, non segue Allegri o lui non è capace di svegliarla?

    • Marcello Chirico
    Sempre lo stesso copione, da 4 partite. La Juventus non c'è più: dopo quel gol di Baldanzi con l'Empoli, la squadra si è disintegrata. Tutto ciò che di buono si era visto, non c'è più, si è perso. Totalmente vanificato dal pareggio dell'allora empolese Baldanzi. Lo ha ammesso a fine partita col Verona lo stesso allenatore: dobbiamo ancora superare lo shock della gara con l'Empoli. Quindi, la squadra è rimasta debole psicologicamente, così come lo era la stagione precedente e quella prima ancora. Sarà anche passato un mese da quel pareggio, ma i giocatori non hanno ancora superato quel trauma. Ed è grave. Soprattutto è ancora più grave che a dirlo sia Allegri, che ci lavora insieme tutti i giorni e che possiede l'esperienza e le capacità necessarie per sapere come fare a superare questi momenti. O forse no, visto che non c'è ancora riuscito, per sua stessa ammissione.

    Quindi, o la squadra non lo segue oppure lui non è capace a svegliarla, a darle la scossa per resettare tutto e ripartire. Perchè a fine partita col Verona anche Rabiot ha ammesso che la squadra è moscia. Ovvero, si è persa. Non ha più stimoli e voglia per uscire dall'avvitamento negativo in cui è finita. Non ce la fa, lo dimostra una volta di più la gara col Verona, che gli scaligeri hanno giocato senza timore riverenziale verso la Juventus. Del resto, se sono riuscitea fare punti Empoli e Udinese - altre due formazioni invischiate nella lotta per non retrocedere - perché mai non avrebbe dovuto riuscirci la squadra di Baroni. E infatti si è presa un meritato punto salvezza.

    Una Juve scesa in campo al Bentegodi senza Chiesa, probabilmente il giocatore più forte dell'attuale rosa bianconera. Quando Allegri si è deciso a metterlo in campo, si è creato da solo due nitide occasioni da gol e portato scompiglio nella retroguardia gialloblù. Ma alla Juventus non solo l'allenatore lo fa partire dalla panchina preferendogli l'acerbo Yldiz, che è bravo ma non è Messi, ma all'interno della dirigenza stanno anche pensando di piazzarlo sul prossimo mercato estivo, sopratutto se Federico non firmerà il rinnovo alle condizioni poste dagli uomini della Continassa. Un errore madornale, che sarebbe meglio non fare, per il bene della Juventus che verrà e che dovrebbe avere proprio in Chiesa il campione da cui ricominciare a vincere. Magari con una squadra più forte di quella (mediocre) attuale, magari con un altro allenatore.

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