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  • Juventus: ecco i bomber da Champions

    Juventus: ecco i bomber da Champions

    Llorente, Destro, Drogba, Gomis e Lisandro Lopez sono utilizzabili dagli ottavi.
    Juve: ecco i bomber da Champions.
    La bontà del lavoro svolto finora non esime i vertici della Juve dal prendere atto che in attacco, inteso come reparto ma pure come singoli, le cose non funzionano a dovere. A certificarlo sono le impressioni visive e i numeri, che per una volta vanno a braccetto. Non ci riferiamo a dati contingenti e quindi ribaltabili nel giro di un paio di partite, ma a quelli relativi all'intero anno solare. A un'analisi approfondita emerge infatti che la difesa in Italia funzione benissimo, il centrocampo persino meglio, ma qualche problema per chi è abituato a muoversi negli ultimi venti metri c'è sul serio. Ma questo sarebbe ancora il meno, considerato che dentro i confini la Juve ha da tempo azzerrato la concorrenza. Il dato che tocca sottolinerare infatti è un altro: la difesa bianconera non ha patito il passaggio dalla ribalta nazionale a quella europea, il centrocampo solo a tratti, ma per gli attaccanti siamo alle solite. L'exploit di Fabio Quagliarella a Londra e di Mirko Vucinic a Copenhagen hanno il comune dominatore di essere legati a giocatori subentrati dalla panchina, ma chi parte titolare va regolarmente incontro a delle difficoltà. Dirigenti e tecnico possono dunque decidere quando e quanto investire, ma sul fatto che debbano farlo non ci sono dubbi. Paradossalmente proprio una qualificazione agli ottavi di Champions (in tal senso nulla è compromesso) consiglierebbe di intervenire già a gennaio, possibilmente con punte in grado di essere impiegate subito nel massimo torneo continentale. Non che ce ne siano tanti di bomber in giro con quella caratteristica, visto che i migliori frequentano già la Champions e per un anno non potranno farlo con una seconda squadra. Però, curiosamente, quei pochi sono già da tempo nel mirino di Beppe Marotta e Fabio Paratici.


    GIOCARE D'ANTICIPO Il primo nome che balza all'occhio è quello del solito Fernando Llorente, che i dirigenti bianconeri hanno blindato da tempo per l'estate. Anticipare le mosse di qualche mese rispetto ai piani iniziali metterebbe la Juve nella condizione di dover aprire il portafogli, ma è anche vero che in quel modo si eviterebbero sorprese dalla concorrenza (inglese soprattutto) e magari si potrebbero avere immediati benefici economici, se il cammino in Champions dovesse prolungarsi ulteriormente proprio grazie ai gol del bomber basco. Anche Didier Drogba è, regolamento alla mano, nella condizione di poter difendere sul campo il titolo conquistato, grazie ai suoi gol, dal Chelsea. L'ivoriano costa poco, ma pretende molto. Un po' come l'Avvocato sosteneva di Michel Platini . Certo l'ivoriano non sarebbe un investimento di prospettiva, ma nel breve periodo garantirebbe un salto di qualità. Contatti ce ne sono stati, forse è tempo di accelerare. O di tornare a tessere la tela, se pensiamo a Mattia Destro, che al di là delle precisazioni scontate, a Roma si scontra con l'oggettiva difficoltà di doversi snaturare per poter giocare insieme a Osvaldo e Totti.

    AFFARI OLTRALPE Spulciando poi nell'ampio catalogo del calcio europeo qualche altra idea salta fuori, ad esempio guardando a Lione. Tanto Lisandro Lopez (ieri in gol proprio contro l'Athletic Bilbao di Llorente in Europa League), quanto Bafétimbi Gomis sono a un solo anno dallo svincolarsi e hanno documentata propensione al gol anche in ambito internazionale. Magari non saranno dei fenomeni assoluti, o dei top player per seguire la definizione corrente, ma qualcosa di meglio rispetto a un gol ogni 218 minuti possono garantirlo. Mentre gli attuali attaccanti bianconeri presentano nel 2012 proprio questa media poco edificante.

    ARMI SPUNTATE Poi, certo, c'è l'enorme mercato sudamericano che di buone occasioni ne propone ogni anno. Si tratta di osare e prendersi qualche rischio, ma con concrete possibilità di veder rientrare l'investimento con tanto di interessi. Basti pensare che Radamel Falcao appena tre anni fa, attraversò l'Oceano, direzione Porto, in cambio di dodici milioni. Cinque in meno ne costò Luis Suarez all'Ajax e così via. Certo la Juve attuale necessita di certezze, più che di scommesse. Ma l'unica certezza che davvero non può accettare è di andare all'attacco con armi spuntate.
     

    Altri 80 milioni da Champions e stadio.
    Dai diritti televisivi 103 milioni alla Juve.
    Una pioggia così non dà fastidio a Ferragosto e neppure nel weekend. Anzi è benedetta, neanche ci trovassimo nel Sahara invece che in Italia. Perché a piovere sulle nostre società calcistiche sono i milioni di euro dei diritti tv relative ai diritti per la serie A. Quindi da sommare alle eventuali entrate legati alla Champions. Cifre grosso modo note, ma che a leggerle nel dettaglio fanno comunque impressione. La Juve, che guida la speciale classifica, si porterà a casa in questa stagione la bellezza di 103,8 milioni. Le due milanesi 87,7, Napoli e Roma 65, la Lazio 52,8 e via così fino a scendere ai 24,8 della neopromossa Pescara. Che comunque è un bel... pescare. Infatti il calcio italiano non lo lascia nessuno. Abbiamo i presidenti più affezionati al loro ruolo del mondo e chi fa un passo indietro, come Maurizio Zamparini , bada più alla forma che alla sostanza.


    MAREA BIANCONERA La differenza nella ripartizione, come potete leggere nell'interessante studio del sito tifosobilanciato.it , è legata soprattutto al numero dei tifosi (e quindi teleutenti) che ogni società può vantare. Quelli della Juve sono i più numerosi di tutti, infatti pesano per la bellezza di 56,5 milioni nelle entrate del club di corso Galileo Ferraris. Decisamente minore è l'incidenza dei risultati negli ultimi cinque anni, infatti la Juve in questa speciale classifica è ancora dietro alle milanesi, ma come detto il vero valore aggiunto sono quei 14 milioni o giù di lì di cuori bianconeri in giro per la penisola.

    SOCI OCCULTI Non siamo all'azionariato popolare di spagnola matrice, ma è chiaro che anche nel nostro calcio il tifoso è una sorta di socio, seppure senza diritto di nominare i dirigenti da cui farsi rappresentare. Quelli della Juve, i tifosi intendiamo, non hanno comunque ragione di lamentarsi dei propri vertici societari. Altri chissà... Resta il fatto che pure i fans bianconeri, alla luce di quanto detto sopra, hanno tutto il diritto di pretendere che gli investimenti sul parco giocatori continuino a essere importanti. Anche perché nel prossimo biennio i proventi tv per le nostre società di serie A cresceranno di oltre il 20%, superando il tetto del miliardo. E la Juve continuerà a ritagliarsi la fetta più ricca di questa strepitosa torta.


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