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  • 'Kvaratskhelia lo volevano Juve, Inter, Roma e... Sampdoria'. Parola di papà

    'Kvaratskhelia lo volevano Juve, Inter, Roma e... Sampdoria'. Parola di papà

    • Lorenzo Montaldo
    Da oltre un anno e mezzo, tutti conoscono il nome di Khvicha Kvaratskhelia. Prima però in pochi avevano idea delle caratteristiche di un ragazzo classe 2001 impegnato in campionati lontani ed esotici. Arrivato a Napoli nell'estate 2022, il meteorite Kvara è atterrato sulla Serie A con un impatto devastante. Il suo approdo in Italia ha riportato lo Scudetto al Maradona e il talento georgiano in nove mesi ha aggiornato il suo status, da 'semisconosciuto' a miglior giocatore della Serie A e miglior giovane della Champions League. Sembra un film di Hollywood, e in effetti la storia ha dei tratti da romanzo.

    Non c'è quindi da stupirsi se la 'Kvaratskhelia-mania' ha prodotto anche un libro, dall'eloquente titolo: "Kvaradona. Un miracolo georgiano". Si tratta di una raccolta di interviste e racconti a protagonisti della storia del numero 77 azzurro, che contiene parecchi retroscena e racconti sulla carriera e la vita del ragazzo che ha fatto innamorare Napoli. Nelle pagine del racconto viene ripercorso anche l'iter calcistico del calciatore, partendo dalla Georgia e transitando per la Russia, fino all'Italia.

    Proprio in merito ai contatti iniziali tra la Serie A e Kvaratskhelia all'interno del libro emerge un interessante aneddoto che riguarda anche la... Sampdoria. A raccontarlo è il padre di Kvara, Badri Kvaratskhelia, ex calciatore a sua volta. A precisa domanda sugli albori della sua avventura in Italia, Badri risponde così: "Il primo interessamento da parte di molti club italiani risale a quando Khvicha giocava in Russia. C’erano molte squadre che lo seguivano ed erano interessate a lui: soprattutto Inter, Juventus, Sampdoria, Roma e, ovviamente, il Napoli. Ma in famiglia, il suo agente Mamuka, io, il fratello più grande, tutti insomma pensavamo che la scelta migliore fossero proprio i partenopei".

    La Juventus è rimasta in lizza a lungo, ma a fare la differenza in favore del Napoli è stato un dettaglio: "Lo stile di gioco, l’impostazione tattica del Napoli sembravano ideali per lui che, in una realtà del genere, avrebbe avuto la possibilità di giocare molto, di raggiungere un elevato minutaggio. Se fosse andato alla Juventus, per esempio, avrebbe avuto meno possibilità di giocare titolare, visto l’arrivo di Di Maria. Avevamo pensato ai bianconeri, all’inizio: Paratici voleva Khvicha, ma il mio idolo calcistico era Diego Maradona, il campione al quale mi sono sempre ispirato. E l’idea di vedere mio figlio giocare nello stadio a lui intitolato, indossare la maglia della sua squadra, è stato un fattore determinante nella decisione di accettare l’offerta del Napoli, così come lo spirito della città in cui Khvicha sarebbe andato a giocare". Slidind doors, sicuramente. Chissà cosa ne sarebbe stato di Kvaratskhelia in bianconero o in... blucerchiato.

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