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  • L'Associated Press racconta i Mondiali di chi ha edificato Qatar 2022 mettendo a rischio la vita

    L'Associated Press racconta i Mondiali di chi ha edificato Qatar 2022 mettendo a rischio la vita

    • Pippo Russo
      Pippo Russo

    Ancora una volta l';agenzia di stampa Associated Press (AP) dedica un articolo alla condizione dei lavoratori stranieri in Qatar. Cioè si occupa delle persone che, in condizioni molto simili alla schiavitù e mettendo a rischio la vita, hanno reso possibile la costruzione degli stadi in cui adesso vengono giocate le partite di Qatar 2022. Come i lettori di Calciomercato.com ricorderanno, AP ha denunciato fra le altre cose lo sfratto subito da migliaia di lavoratori dalle loro abitazioni nel centro di Doha, avvenuto con sole due ore di preavviso a venti giorni dall'avvio della manifestazione.


    Nella giornata di ieri AP è tornata a trattare il tema con un lungo articolo in cui viene raccontato come i lavoratori stranieri, che nell'emirato costituiscono l'85% della popolazione residente, vivono le partite dei mondiali

    Per loro anche le fan zone organizzate dalla Fifa sono troppo care (14 dollari per una pinta di birra, giusto per dare l'idea), dunque non resta che concentrarsi negli spazi di Asian Town, lo shopping mall di Doha costruito
    appositamente per loro
    in prossimità delle zone dove sono concentrati in sistemazioni abitative estremamente modeste.
     

    Proprio l'Asian Town è stato indicato dagli osservatori internazionali come l'ennesimo mezzo di segregazione per la popolazione dei lavoratori stranieri, una bolla del consumo a prezzi bassi nella quale far concentrare i migranti e mantenerli ulteriormente sotto controllo.

    All'interno del mall si trova anche uno stadio per il cricket da 13mila posti e proprio lì è stato montato un maxischermo per la trasmissione in diretta delle partite. Un ulteriore ghetto, dove non arrivano i tifosi giunti dal resto del mondo (a loro volta ben controllati dentro le fan zone della Fifa, usate come sfogatoio dei comportamenti proibiti per le strade dell'emirato) e si mantiene il senso di essere un vasto corpo estraneo in un paese che a questi lavoratori deve tutta la propria ricchezza.


    I cronisti dell'agenzia hanno anche raccolto testimonianze dei lavorati concentrati sul prato dello stadio di cricket e ciò ha consentito di conoscere alcuni dettagli sulla loro vita quotidiana. A partire dagli standard salariali, straordinariamente bassi, specie se si si ritiene conto che stiamo parlando di uno dei paesi più ricchi del mondo.

    Ebbene, in questo paese ricchissimo un lavoratore straniero può trovarsi nelle condizioni di dover vivere con poco più di100 dollari al mese perché sceglie di mandare alla famiglia il salario da 600 dollari mensili (circa 576 euro al cambio corrente). Del resto, soltanto nei mesi scorsi e sotto il peso delle critiche internazionali il Qatar ha finalmente fissato per legge il salario minimo dei lavoratori stranieri. Un salario che ammonta a ben 275 dollari al mese (264 euro al cambio). È di misure del genere che il presidente della Fifa, Gianni Infantino, parla quando dice che grazie ai mondiali il Qatar sta compiendo progressi in materia di diritti. Beato lui.


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