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  • L'atto di forza del Qatar: a capo del Psg, entra nello Sporting Braga e lancia la sfida della multiproprietà

    L'atto di forza del Qatar: a capo del Psg, entra nello Sporting Braga e lancia la sfida della multiproprietà

    • Pippo Russo
      Pippo Russo
    La notizia è stata data ieri di buon mattino. Alle 7.27 locali (le 8.27 in Italia) la Comissão do Mercado de Valores Mobiliários, la Consob portoghese, ha pubblicato una nota ufficiale che dà il via a un vivace riassetto di poteri politici e economici nel calcio globale. L'informazione riguarda infatti il passaggio di proprietà di una quota di minoranza dello Sporting Braga SAD, per l'esattezza il 21,67%. Un movimento che di per sé non comporterebbe grande clamore, se non fosse per il soggetto compratore; Qatar Sports Investments (QSI), il fondo sovrano dell'emirato che controlla il Paris Saint Germain. Né la lista dei soggetti di peso coinvolti, in modo sia diretto che indiretto, si esaurisce con l'istituzione finanziaria guidata da Nasser Al-Khelaïfi. Perché è pesante anche il nome del venditore. Perché gli attori che si sono mossi dietro le quinte sono pesi massimi. E perché infine lo Sporting Braga non è un club qualsiasi. Ma andiamo con ordine.

    Un affare concluso rapidamente – Come i lettori di Calciomercato.com sanno, dell'interessamento per lo Sporting Braga da parte di QSI si era parlato a luglio. In quella fase si diceva di una possibile partnership con prospettiva di ingresso nel capitale azionario della Sociedade Anónima Desportiva (SAD), il format di società per azioni specificamente tagliato per le società sportive che è una peculiarità del mondo iberico. Ma si spiegava anche la difficoltà di realizzare tale prospettiva, poiché si trattava di convincere qualcuno dei proprietari di azioni a cedere almeno parte del proprio pacchetto. In quel momento l'assetto azionario della SAD era il seguente: 36,88% di proprietà del club, 21,67% di Olivedesportos, la media company controllata dal potente media mogul lusitano Joaquim Oliveira, 16,69% di Sundown Investments (misteriosa società londinese che nel 2017 ha comprato le quote dalla Camara Municipal di Braga) e 24,96% distribuito fra azionisti di taglia media e piccola. Si prospettava una difficile operazione per l'acquisizione di parte del 254,96% e invece, nel giro di appena tre mesi, è arrivato il colpo di scena: QSI compra la quota di Olivedesportos e diventa il secondo azionista della SAD. Il passaggio del pacchetto verrà perfezionato entro 60 giorni ma si tratta di una formalità. Come del resto è certificato dai comunicati pubblicati sui rispettivi siti ufficiali da QSI e Sporting Braga SAD. Va aggiunto che nella sezione “Portfolio” del sito di QSI figura già lo Sporting Braga. Dunque affare fatto. E reso possibile da due soggetti portoghesi del massimo livello, che visto il profilo non possono non essere stati coinvolti.

    Jorge e Antero – Il primo dei due è Jorge Mendes, il super-agente che dopo avere attraversato una fase di apparente declino sta risalendo prepotentemente nella mappa del potere calcistico-economico. La scorsa finestra di mercato estiva lo ha visto agire praticamente da gate-keeper per quel che riguarda i principali trasferimenti in uscita dal Portogallo. E così muovendosi è riuscito anche a ricostruire rapporti con club che gli avevano chiuso i canali di comunicazione. Fra questi il Chelsea, che dopo il passaggio alla nuova proprietà statunitense di Todd Boehly si sarebbe affidato a lui per acquisire un club satellite in Portogallo, individuato nel Portimonense. Il peso di Jorge Mendes nello Sporting Braga è cosa arcinota. Praticamente si tratta di una sua creatura, come ammesso dallo stesso presidente del club minhoto António Salvador. Che nell'agiografia di Mendes scritta da Miguel Cuesta e Jónathan Sanchez ha raccontato come, appena eletto per la prima volta nel 2003 alla presidenza del club, sia andato a bussare alla porta di Gestifute per chiedere l'appoggio del super-agente nella costruzione di un Braga di livello europeo.
    L'altro soggetto forte portoghese è Antero Henrique, ex numero 2 del Porto rientrato la scorsa estate al Paris Saint Germain dopo esserne stato allontanato nel 2019. Nel corso della prima avventura al PSG, Henrique aveva già provato a annettersi un club portoghese guardando all'altra grande realtà calcistica della regione del Minho, il Vitória Guimarães. Operazione mai decollata davvero e chiusa dopo l'allontanamento di Henrique. Il ritorno del portoghese a Parigi, come uomo di calciomercato con ruolo informale, ha prodotto fin qui esiti non sempre felici. Ma la riuscita dell'operazione che vede al centro lo Sporting Braga SAD fa risalire le quotazioni del dirigente portoghese.
    Un'ultima annotazione: Jorge e Antero non si amano di sicuro. Ma gli affari sono affari e per questo i due, da bravi squali, avranno trovato un modus vivendi.

    Quali prospettive – La mossa piazzata da QSI manda un messaggio chiaro: il Qatar vuol espandere il proprio potere nel calcio. E si tratta di una risposta ai molti che vaticinavano un disimpegno dell'emirato dopo la conclusione dei mondiali 2022. Mettere le mani sul Braga, che è un club di importanza strategica nel mercato portoghese e in quello internazionale dei trasferimenti, significa costruire una rete importante di connessioni. E questa rete va in parallelo con quella stesa da Apire Zone Foundation, l'accademia che ha naturalizzato numerosi calciatori africani e asiatici mettendoli a disposizione della nazionale qatariota. Aspire controlla e ha controllato il KAS Eupen in Belgio, il Cultural Leonesa in Spagna e il LASK Linz in Austria.Quello dell'emirato è un programma di espansione globale che comunque, nel caso dell'accoppiata PSG-Sporting Braga, dovrà fare i conti coi divieti di multiproprietà posti dall'Uefa. Su questo tema si interrogavano nella giornata di ieri i media portoghesi. E sarà curioso vedere come agirà sul tema la confederazione europea guidata dall'avvocato Aleksander Ceferin, che proprio nel PSG ha trovato il proprio lord protettore durante i giorni difficili della Superlega. Sarà il momento di dimostrarsi al di sopra delle parti.
    @pippoevai

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