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  • L'eroe inatteso Zaza, la doppia partita di Sirigu e la follia di Nicola: Torino-Sassuolo è un viaggio dentro l'incredibile

    L'eroe inatteso Zaza, la doppia partita di Sirigu e la follia di Nicola: Torino-Sassuolo è un viaggio dentro l'incredibile

    • Gian Paolo Ormezzano
      Gian Paolo Ormezzano
    Viaggio dentro e al termine dell’incredibile, con il Torino che è sceso in B ed è tornato in A in pochi minuti. Alla fine 3 a 2 sul Sassuolo firmato da colui che i tifosi granata amano di meno (eufemismo), Simone Zaza che, per mantenersi senza sclerare neanche di un atomo, deve essere uno che ha capito tutto della vita, e pazienza se per tanto tempo a taluni è parso non avere capito quasi niente del Toro. Se ha tenuto la calma lui deve tenerla il cronista di una delle più pazze partite del più pazzo gioco del mondo.

    Allora calma e gesso per appuntare sulla lavagna del prepartita le buffe ma doverose rilevazioni statistiche riferentesi a questo recupero di Torino-Sassuolo, una delle pochissime partite della Serie A ufficialmente “codivizzate” quando il Covid imperversa, attraverso i contatti continui e gli abbracci in massa dei calciatori, intanto che si nutre diciamo intellettualmente dei conflitti tra Asl e club calcistici. Buffe perché non significano nulla e vogliono anticipare tutto, doverose per rispetto della matematica e del poco di nostro cervello che ad esso viene applicata. Dunque al via risulta che i Torino non vince in casa da 8 mesi (sul Genoa, 3 a 0, era il 14 luglio del 2020, 244 giorni fa) e 14 partite, delle quali pareggiati le ultime 8 su 13: e il buffo è che dire in casa o fuori casa non significa nulla, visto che il pubblico non c’è e che solo il pubblico può coinvolgere giocatori suoi , avversarie, arbitri ed aiutanti con il suo tifo caldo e magari intimidatorio.
    Il Sassuolo se non altro si àncora a statistiche meno ingombranti, se si pensa che “patisce” i 6 pareggi dal 2015 contro il Toro, primato di vattelappesca. Casomai può inquietarlo Belotti, al rientro postcovid in granata a tempo pieno e già 9 volte in gol contro gli emiliani, due dei quali in splendida rovesciata.

    Cinque minuti e mezzo e il Toro sprofonda in una partita che comincia e minaccia di finire per B. Gli attaccanti del Sassuolo si passano e ripassano la palla in area granata con una facilità quasi accademica, alla fine Berardi tira, centrale e neanche tanto forte, ma è tiro che basta per bucare Sirigu. E allora c’è chi crede di capire che la crisi del Toro è crisi anche se non soprattutto di un portiere ex salvifico, uno che ora prende tanti gol come pochi, dicono ogni due tiri un gol. E che comunque i suoi difensori schermano male, loro salvati nel passato tante volte dalle sue prodezze extra. Ma poco Toro potrebbe anche, per il primo tempo, essere spiegato dal tanto Sassuolo. De Zerbi ha giocatori disciplinati ed estrosi al tempo stesso, scattanti, scatenati sempre e però incattiviti mai. Ovviamente dopo il gol patiscono la reazione del Toro, che manda al tiro Mandragora e (di testa) Sanabria e Murru, ma Consigli fa quello che un tempo faceva Sirigu: para tutto tutto.

    Al 38’ una palla alta svolazza nell’area granata, Sanabria e Rincon giocano a chi non deve intervenire, Berardi ringrazia e tira, Sirigu è beffato fra le gambe, aiuto. Sassuolo 2 a 0, e c’è chi ricorda che Berardi è un prodotto juventino. In campo comunque non c’è durezza, forse è stupore in chi vince come in chi perde. Belotti prende i suoi soliti colpi ma a contatto con Consigli si comporta, per dare l‘idea, in maniera opposta rispetto a Cristiano Ronaldo con Cragno. Finisce il tempo con due rovesciate non fortunate proprio di Belotti e un salvataggio di Bremer che evita lo 0 a 3 della sottomissione

    La ripresa è da qualche dio del calcio mandata avanti quasi normalmente in modo di dare risalto speciale, unico al grande finale. C’è pure la giostra dei cambi e il Sassuolo fa entrare i gioielli Boga e Locatelli, come per farli partecipare alla festa. Per chi crede agli schemi, saltano gli schemi. Al 26’ Caputo si mangia un contropiede facile, come per noia, entra Zaza pe Rincon e il tifoso granata da casa si chiede a che punto arrivare il masochismo di club e il sadismo di Nicola. Altro sciupio di Caputo, tanto è finita. Finitaaa? Sanabria è uno che non sa niente di Toro, è appena arrivato e non sa che per i pronipotini del Grade Torino Zaza e uno che sì sa giocare, ma non segna quasi mai anzi sciupa quasi tutto, e gli passa la palla lo stesso e Zaza va in gol ed è appena trascorsa la mezz’ora. Il cielo è sempre sereno ma dall’alto qualcuno ha spedito giù qualcosa, un virus forse, e quelli del Sassuolo fanno i perditempo appena fuori e appena dentro l’area come quelli del Torino sul primo gol del match, e insomma rimpallo su rimpallo Mandragora si trova a passare dove passa il pallone, appoggia più che scagliare ed è il 2 a 2.

    A questo punto Nicola, l’allenatore magico che prima di tutto è un folle come i grandi tifosi granata, manda in campo Bonizzoli per Belotti. Ma la giostra dei cambi ormai è show fisso della Serie A, il Sassuolo ha sempre in mano la partita. Obiang spara comunque in porta il pallone del 3 a 2 pro neroverdi emiliani, ma c’è stato un cambio occulto fra i pali del Toro, è entrato il vecchio grande Sirigu ed è uscito il Sirigu ultimo, e insomma c’è la superparata. Così che, in pieno clima di magia furiosa, con qualche tifoso granata che sicuramente si ripesca dentro, un po’alla blasfema, il derby dello 0-2 divenuto quello del 3 a 2 in tre minuti, ci spera, e Ansaldi vecchio tanguero argentino fa il suo solito passo di danza per trovare spazio e crossare per Zaza che fa di testa il 3 a 2 e sono passati due dei cinque minuti di recupero e in così poco tempo il Toro ha forse fatto un grande viaggio e il Sassuolo, peraltro gran bella squadretta mietitrice di simpatia scopre che la sua era soltanto una gita facilitata ma con scadenza.

    E il cronista vorrebbe avere tempo e calma per costruire su questa partita, dove si è visto il contrario di tutto prima ancora del tutto, un’opera giornalistica clamorosa, e invece è anche lui spaurito dalla grandezza del calcio come sport e dalla sua giocosa follia francescana, nel senso di miracolistica, come gioco. Amen.
     
     



    TORINO-SASSUOLO 3-2, IL TABELLINO

    Marcatori: 6’ p.t Berardi (S), 38’ p.t. Berardi (S), 32’ s.t. Zaza (T), 42’ s.t. Mandragora (T), 48’ s.t.Zaza (T)

    Assist: 6’ p.t. Caputo (S), 32’ s.t. Sanabria (T), 48’ s.t. Ansaldi (T)

    Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Lyanco, Bremer (11’ s.t. Gojak); Ansaldi, Lukic (1’ s.t. Verdi), Mandragora, Rincon (27’ s.t. Zaza), Murru (1’ s.t. Vojvoda); Sanabria, Belotti (43’ s.t. Bonazzoli). All.: Nicola.
     
    Sassuolo (4-2-3-1): Consigli; Toljan, Marlon, Ferrari, Rogerio; Obiang, Magnanelli (15’ s.t. Locatelli); Berardi (31’ s.t. Peluso), Defrel (15’ s.t Traoré), Duricic (15’ s.t. Boga); All. De Zerbi.

    Arbitro: Mariani di Aprilia

    Ammoniti: 11’ s.t. Defrel (S), 27’ s.t. Sanabria (T), 33’ s.t. Toljan (S), 45’ s.t. De Zerbi (S)

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