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  • L'esempio di Baldini, allenare gratis per esser libero e combattere il capitalismo

    L'esempio di Baldini, allenare gratis per esser libero e combattere il capitalismo

    • Andrea Robertazzi
    La strana vicenda di Silvio Baldini, allenatore da una vita, con un passato su diverse panchine di Serie A, tra cui Parma, Lecce e Catania, racconta una storia in totale controtendenza rispetto a quelle che siamo abituati a sentire nel calcio al giorno d’oggi. Perché il tecnico della Carrarese, “stanco di essere giudicato solo per i risultati da persone che sono per il 90% ladri ed incompetenti”, ha deciso di sposare una nuova filosofia di vita: allenare gratis, ricevendo dalla società solo i contributi previdenziali. Allenare per il solo piacere di farlo, per ritrovare quell’entusiasmo perduto e, soprattutto, per tornare a sentirsi liberi in un mondo sempre più glaciale, fatalmente legato ai numeri e a i risultati: ''Dovevo ripartire da zero, ritrovare entusiasmo e coraggio. Ora sono libero''. Perché in un calcio che è sempre più business e sempre meno emozione non sembra più esserci spazio per la passione, ridotta ormai ad essere solo una comprimaria in un contesto nel quale i protagonisti sono ben altri.

    LOTTA AL CAPITALISMO - C’è anche della filosofia dietro alle azioni di Baldini, attualmente terzo nel Girone A di Serie C con la sua Carrarese, che ha rinunciato anche alla penale da 500mila euro garantita in caso di licenziamento da parte della società. Alla base di questa scelta c’è la simbiosi totale con una dirigenza che, come specificato nel corso di una lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, condivide in toto il suo spirito guerriero: “Licenziamento? Impossibile. Il Gruppo Marmo, la proprietà,  mi considera uno di loro. Siamo una squadra operaia che lotta contro il capitalismo moderno: una stagione non costa più di 2 milioni e mezzo”. 

    LEGAME CON LA SOCIETÀ - Quello che si è creato alla Carrarese è un microcosmo a sé stante, governato da leggi in totale controtendenza rispetto a quelle che sono le consuetudini di un mondo sempre più schiavo del dio denaro. E lo dimostra il fatto che, come sottolineato da Baldini, anche Marchionni ha deciso, dopo essersi ritirato al termine della passata stagione ed aver vestito i panni del vice allenatore, di sposare la filosofia del tecnico: “Pure lui è un euro zero, sentiva un debito con la società perché l’anno scorso aveva giocato poco per infortunio”. Il dato che ne emerge con più forza, oltre allo spirito encomiabile di questi professionisti, che hanno avuto la forza ed il coraggio di anteporre un ideale al potere del denaro, è la capacità della società di creare legami forti con i propri uomini. Ed il risultato è sotto gli occhi di tutti, perché quella formatasi a Carrara è una realtà di grande valore sportivo e, soprattutto, umano, nella quale anche campioni del calibro di Tavano e Maccarone hanno deciso di rimettersi in gioco.

    L’ESEMPIO DI BALDINI - E a rendere ancor più grande la scelta di vita fatta da Baldini, frutto anche della passione che si respira a Carrara, c’è anche l’umiltà del non volerla imporre, perché il tecnico ha voluto sottolineare che non se la sentirebbe di consigliare questa strada ai propri colleghi: “Io parlo solo per me. Ognuno vede i soldi a modo suo”. Ad essere importante, però, è l’esempio. La risolutezza di un uomo che ha deciso di nuotare controcorrente, senza bisogno di pubblicizzare in modo esasperato la propria scelta di vita, figlia di una convinzione morale e di un bisogno emotivo, più che di necessità mediatiche. La storia di Silvio Baldini, allenatore professionista per passione, è destinata a segnare il nostro modo di vedere il calcio, che in qualche realtà di provincia continua ad avere quell’anima che sembrava essersi smarrita per sempre.

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