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  • L'età e lo stipendio monstre: chi vuole davvero Cavani?

    L'età e lo stipendio monstre: chi vuole davvero Cavani?

    • Federico Zanon
    Tutti lo vogliono, nessuno lo prende. Almeno per il momento. Partiamo da una certezza, Edinson Cavani ha detto no alla proposta di rinnovo del contratto in scadenza il 30 giugno e la prossima stagione non giocherà nel Paris Saint-Germain, su quale sia la sua prossima avventura ci sono tanti dubbi. Al suo agente sono arrivate chiamate da buona parte del globo, Brasile, Argentina, Stati Uniti, Giappone, Uruguay, Italia, Inghilterra e Spagna, nessun club, però, si è avvicinato tanto da dire "è in pole position". Ci aveva provato, lo scorso gennaio, l'Atletico Madrid, ma sul più bello l'affare sfumò. Colpa dell'entourage del Matador, accusato dal presidente dei colchoneros Enrique Cerezo di pretendere troppo: "È vergognoso il rapporto che certi giocatori hanno con i loro agenti e con i loro parenti. Il mercato ormai è gonfiato, ma non siamo qui per essere derubati".

    CHE RICHIESTA! - A oggi un ritorno di fiamma non è da escludere ma è difficile pensare che la frattura possa ricomporsi. Cavani piace a Simeone, ma non è l'unica alternativa per l'attacco, soprattutto a certe cifre. Monsieur 200 reti in 301 partite con la maglia del Psg è uno che sa fare gol come pochi 9 al mondo, per questo chiede un ingaggio da top player, in linea con quello che percepisce a Parigi: circa 10 milioni di euro netti a stagione. Una richiesta che, per motivi di budget, taglia fuori buona parte delle pretendenti, dall'FC Tokyo all'Inter Miami, dal Flamengo al Boca Juniors, e rende complicato un trasferimento anche in Italia, dove c'è il Napoli che non ha mai smentito il desiderio di rivederlo in maglia azzurra (nessuna conferma, invece, su Milan e Juventus).

    FUORI TEMPO - Lo stipendio di Cavani è sostenibile soprattutto in Premier League, ma quale squadra, in tempo di crisi, è disposta a investire almeno 18 milioni lordi di euro all'anno per un 33enne? Il calcio sta andando in una nuova direzione, fatta di contenimento dei costi e valorizzazione di chi c'è già, le richieste dell'uruguaiano e della sua corte dei miracoli rischiano di essere anacronistiche.

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