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  • L'impresa ai Mondiali del '34, la magia di Vialli e la sciagurata Svezia: l'Italia torna a San Siro

    L'impresa ai Mondiali del '34, la magia di Vialli e la sciagurata Svezia: l'Italia torna a San Siro

    • Furio Zara
      Furio Zara
    Azzurri di nuovo di scena a San Siro, a tre anni dall'ultima volta: novembre 2018, 0-0 col Portogallo in Nations League. Sold out, tutti i biglietti esauriti fino al 50% della capienza (ci saranno quindi circa 37.000 spettatori), come da protocollo. La storia che lega San Siro all'Italia sorride agli azzurri. Grandi imprese, partite epiche. La vittoria da 5 stelle più lontana nel tempo è la semifinale del Mondiale del 1934, quello disputato nel nostro paese e vinto dalla Nazionale di Pozzo. 1-0, gol di Guaita, prestazione maiuscola del Peppin Meazza, che all'epoca folleggiava con la maglia dell'Inter. Gli Anni 50 sono segnati da un'amichevole di lusso, quella col Brasile nel 1956. L’Italia vince 3-0, nel tabellino marcatori ci finiscono Virgili, il possente centravanti della Fiorentina detto Pecos Bill autore di una doppietta e De Sordi, il difensore verdeoro che segna un'autorete. Sembra la premessa per un grande ciclo azzurro, invece quella vittoria si rivelerà un fuoco fatuo. Due anni dopo - al Mondiale di Svezia - l'Italia non ci va nemmeno, eliminata nella fase eliminatoria. Quell'edizione la vince il Brasile di Pelé e Garrincha, di Didì (l'unico presente due anni prima contro gli azzurri) e Vavà. Il decennio successivo - quello degli Anni 60 - vive di un’unica partita storica, quella contro l'Unione Sovietica del grande Jascin. Siamo a novembre, qualche mese prima l'Italia ha vissuto una delle sue pagine più nere al Mondiale inglese, sconfitta a sorpresa dalla Corea del Nord. La squadra azzurra è in una fase di passaggio, al posto del CT Fabbri (cacciato dopo il fallimento mondiale) c’è il suo vice, Valcareggi. A lui è toccata la ricostruzione. Contro l’Urss decide un gol dello stopper Guarneri. In quel’Italia - piccolo record - ci sono ben 8 giocatori dell'Inter.

    Andiamo avanti: nell’ottobre del 1971 l'Italia gioca una delle partite più convincenti di quegli anni, rifilando un 3-0 alla Svezia in una gara valida per le qualificazioni ad Euro 1972. E’ un sabato di sole, Gigi Riva segna una doppietta (l'altra rete è di Boninsegna) e festeggia così il ritorno al gol a un anno da un serio infortunio che sembrava dovesse pregiudicare la carriera. Per dire dell’abbondanza di talenti in quel periodo. I cinque dell’attacco erano: Mazzola, Benetti, Boninsegna, Rivera e Riva, con Corso entrato nella ripresa. Il decennio degli Anni 70 schiude con un altro 3-0 (Bettega, Rossi su rigore e Tardelli i marcatori), stavolta all'Olanda: è il febbraio del 1979, pochi mesi prima c'è stato il Mondiale in Argentina e proprio l'Olanda ci ha superato al fotofinish, andando a giocarsi la finale contro i padroni di casa. San Siro ha visto anche un gran gol di Vialli, contro il Portogallo (1987), e uno di Dino Baggio (1993) sempre contro il Portogallo, dopo una combinazione con il suo amico Roberto Baggio, in una partita decisiva verso il cammino a Usa 94. Così come - praticamente nel suo giardino di casa - Pippo Inzaghi ha segnato la sua unica tripletta in Nazionale, nel settembre 2003, in un 4-0 contro il Galles e Andrea Pirlo ha realizzato (marzo 2005) la sua unica doppietta in maglia azzurra, in un 2-0 contro la Scozia. Da menzionare che quelle due reti del «Maestro» furono segnate entrambe su calcio di punizione, una per tempo.

    Infine, qualche curiosità statistica. Le ultime cinque partite a San Siro si sono chiuse con cinque pareggi (andando a ritroso, tre gli 0-0 contro Portogallo in Nations League, la sciagurata sfida con la Svezia che valeva il Mondiale 2018 e l'amichevole con la Germania), l'ultima vittoria è datata ottobre 2012, 3-1 contro la Danimarca (qualificazioni Mondiali 2014). A San Siro l'Italia non ha mai perso. L'ultima sconfitta a Milano risale a quasi un secolo fa, era il 1925 quando gli azzurri vennero battuti dall’Ungheria 1-2. Ma accadde nello stadio di Viale Lombardia. L’altra sconfitta - la 2ª in 58 incontri - è addirittura del 1910, stavolta all'Arena Civica e ancora una volta per mano dell’Ungheria (0-1).

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