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  • La cura Semplici funziona, Prandelli e il D'Aversa-bis no: quanto incidono i cambi in panchina sulla lotta salvezza

    La cura Semplici funziona, Prandelli e il D'Aversa-bis no: quanto incidono i cambi in panchina sulla lotta salvezza

    • Federico Albrizio
    Cambiare per la svolta, ma la svolta non è sempre scontata. La lotta salvezza passa spesso dagli esoneri e dall'arrivo di nuovi allenatori in panchina e l'attuale campionato di Serie A non ha fatto eccezione: delle nove squadre immediatamente coinvolte nella battaglia per evitare la retrocessione, solo tre hanno ancora lo stesso tecnico con cui hanno iniziato la stagione (quattro su dieci considerando anche l'Udinese in undicesima piazza). Sei cambi in panchina, ma quanto hanno inciso nella lotta salvezza?

    BALLARDINI TOP - Chi ha indubbiamente dato una svolta dal suo arrivo al posto di Rolando Maran, è stato Davide Ballardini. Ha dato un gioco solido e blindato la fase difensiva del Genoa, ma soprattutto ha portato risultati: ha preso il Grifone al 19esimo posto e lo ha portato fino in 13esima piazza, con una media di 1,54 punti a partita (20 in 13 gare). E cinque vittorie pesanti: quella con il Napoli, ma soprattutto i quattro scontri diretti con Spezia, Bologna, Cagliari e Crotone.

    SEMPLICI VA, COSMI PER L'IMPRESA - Ed è buona la partenza anche per altri tre subentrati, cui però serve altro tempo per tracciare bilanci definitivi. Forte soprattutto l'impatto di Leonardo Semplici a Cagliari: due vittorie negli scontri diretti con Crotone e Bologna e pareggio con la Sampdoria, sette punti in tre partite che corrispondono sostanzialmente alla metà di quanti ne avevano ottenuti i sardi nelle precedenti 23 giornate agli ordini di Eusebio Di Francesco (15). La media da 2,33 punti a partita è ovviamente indicativa per il campione esiguo di risultati, ma è un primo segnale incoraggiante per i rossoblù che, sfruttando le due partite in meno del Torino, hanno messo il naso fuori dalla zona retrocessione. Buono anche l'avvio di Serse Cosmi a Crotone, dove ha rilevato Giovanni Stroppa, ma per i giudizi definitivi ovviamente servono più di due gare. Il battesimo contro l'Atalanta è stato pesante (5-1 per i bergamaschi), ma contro si è rifatto con gli interessi battendo 4-2 il Toro in un delicato scontro diretto. La difesa è ancora ballerina, ma ora l'attacco funziona grazie anche a un Messias in condizione e a un Simy ritrovato (3 gol in 2 partite): l'impresa di risalire dall'ultimo posto con soli 15 punti in 26 giornate resta disperata, ma l'arrivo di Cosmi ha dato la scossa sperata dal Crotone per restituire coraggio alla squadra. 

    PRANDELLI E D'AVERSA, COSI' NON VA - 'Sub iudice' la valutazione di Davide Nicola a Torino, complici le due partite non disputate contro Sassuolo e Lazio. Tanti pareggi (Benevento, Fiorentina, Atalanta e Genoa), una sola vittoria nello scontro diretto con il Cagliari e la prima sconfitta arrivata domenica contro il Crotone: media di 1,16 punti a partita per ora, i due match saltati causa Covid daranno indicazioni più chiare sull'andamento del tecnico che ha preso il posto di Marco Giampaolo. Discorso diverso invece per Fiorentina e Parma, esempi di cambi che non hanno dato finora i risultati sperati. Cesare Prandelli ha ottenuto sì una vittoria prestigiosa con la Juventus e altre tre importanti contro Cagliari, Crotone e Spezia, ma le nove sconfitte (sei arrivate contro Milan, Atalanta, Lazio, Napoli, Inter e Roma) e i sei pareggi hanno fatto precipitare la media punti a 0,95 in partita, più bassa di quella mantenuta da Beppe Iachini nelle prime sette giornate (1,14). Decisamente peggio ha fatto Roberto D'Aversa dal suo ritorno a Parma: ancora nessuna vittoria, solo quattro punti conquistati contro Sassuolo, Udinese, Spezia e Fiorentina per una media di 0,4 punti a partita, addirittura più bassa dello 0,75 che aveva Fabio Liverani nelle 18 giornate da lui gestite. Dieci gol realizzati in dieci partite, ma sono 21 quelli concessi e che evidenziano ulteriormente tutti i problemi di una squadra al penultimo posto con 16 punti e alle ultime chiamate per sperare nella salvezza.

    E CHI NON CAMBIA... - E le quattro che non hanno cambiato allenatore nel corso della stagione? L'Udinese di Luca Gotti, in undicesima piazza, guarda tutti con relativo distacco grazie anche alle quattro vittorie nelle ultime sette giornate (media 1,23 punti a partita). Su un'altalena il Bologna di Sinisa Mihajlovic, che con le ultime due sconfitte è tornato a portata del gruppone (media 1,08). E attenzione anche alla situazione di Spezia e Benevento, tornati nel gruppone con 26 punti: per la squadra di Vincenzo Italiano pesano i soli due punti conquistati nelle ultime quattro giornate (pari con Parma e Benevento, sconfitte con Fiorentina e Juventus), i giallorossi di Filippo Inzaghi invece non vincono dal 6 gennaio contro il Cagliari, solo cinque punti in dieci giornate. Per entrambe le squadre, la media è di un punto esatto a partita.

    27ª GIORNATA

    Lazio-Crotone
    Atalanta-Spezia
    Sassuolo-Verona
    Benevento-Fiorentina
    Genoa-Udinese
    Bologna-Sampdoria
    Torino-Inter
    Parma-Roma
    Cagliari-Juventus
    Milan-Napoli​

    LA CLASSIFICA

    :(standings)

    @Albri_Fede90

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