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  • La Figc lascia alla Juve la possibilità di entrare in Champions sul campo. Il disastro di Empoli glielo nega

    La Figc lascia alla Juve la possibilità di entrare in Champions sul campo. Il disastro di Empoli glielo nega

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi

    Anche se a fronte di quanto effettivamente rischiava, la Juventus può essere soddisfatta di potersi ancora giocare la prossima Champions sul campo, chi siamo noi per dire che 10 punti in meno in classifica sono tanti o sono pochi? Le sentenze si dovrebbero accettare, non giudicare. La Juventus l’ha capito, parte dei suoi tifosi non ancora. E allora contesta, grida al complotto e allo scandalo. Un’altra giuria, la terza in 4 mesi, ha detto che le accuse della procura federale sono congrue e meritano una punizione, dai 9 punti richiesti (Chiné) e ai 15 tolti la prima volta (Cfa, Torsello), agli 11 proposti (Chiné) e ai 10 che la Corte federale di appello (Raiola) ha infine sottratto alla classifica bianconera.


    Un balletto di numeri che può sconcertare e di certo legittima chi contesta che per lo stesso reato siano state richieste sanzioni differenti.
    In realtà, 11 punti in meno (e così i 10 comminati) erano la “tariffa” necessaria per rendere la punizione afflittiva, perché oggi tolgono alla Juventus un “titolo” conquistato nella stagione in corso (cioè la posizione Champions). La sfida di domenica sera col Milan diventa capitale. Poi, è chiaro che a ridosso del 30 giugno anche l’Uefa dovrà dire la sua. E potrebbe tenere ugualmente la Juventus fuori dall’Europa, non perché Andrea Agnelli è tra i fondatori della Superlega nata morta, ma per violazione del settlement agreement dello scorso anno.

    Al balletto dei numeri che creano confusione, come per il conto degli scudetti, contribuisce ancora una volta anche la Juventus, che continua a sostenere di essere andata a giudizio per la quinta volta, che è vero, ma lo è ancora di più che il Collegio di garanzia ha stabilito che la Procura federale aveva tutto il diritto di rifare il processo, alla luce delle nuove prove tracimate dalla giustizia ordinaria, e perciò dire che i processi sono 5 (e che nei primi 2 club e tesserati erano stati assolti) è assolutamente inutile.

    Il terzo processo era legittimo e da lì in avanti la teoria accusatoria della Procura federale ha retto al giudizio di 3 corti. Non si dimentichi che il Coni ha confermato le condanne per Agnelli & C, e queste condanne sono definitive. Per questo motivo, al di là dell’ovvio disappunto espresso a caldo, la Juventus potrebbe non ricorrere ulteriormente al Collegio di garanzia del Coni, perché oltre la rimodulazione della pena (dal -15 al -10) per il ruolo che non avevano i dirigenti non apicali, quelli senza firma, come Nedved, non sembrano esserci spazi per un ulteriore sconto. Ci sarebbe anche il Tar, come reclamano i tifosi più estremi, quelli che contestano l'atteggiamento difensivo del club, ma in Juventus non sembra pensarci nessuno ed evidentemente ci sarà un perché.

    C’è poi da tenere in debito conto la questione del secondo filone, manovra stipendi e affini, la cui prima udienza si svolgerà il 15 giugno , per un verdetto che evidentemente andrà ben oltre la fine della stagione sportiva (30 giugno) a meno che nel frattempo non sfoci nel patteggiamento, finora fallito. Quanto voglia ha la Juventus di proseguire il braccio di ferro con la Figc? Quanta forza, soprattutto. Se ci sarà processo, l’eventuale sanzione ricadrà sulla prossima stagione. Il patteggiamento potrebbe invece rientrare nell’ambito di quella attuale.

    Hanno fatto molto scandalo le ultime parole di Evelina Christillin, secondo la quale la penalizzazione avrebbe dovuto impedire alla Juventus di partecipare alla prossima Champions League, sicuramente molto incaute per il ruolo che ricopre, esattamente come lo erano state quelle del presidente federale Gravina, che si era detto più preoccupato per il brand Juventus che di altro. Incaute e in entrambi i casi fuori luogo, utili solo ad attizzare il fuoco dei 2 partiti, di chi vede la Juventus condannata per motivi politici, perché così vuole Ceferin e di chi invece per le stesse ragioni la vede sostanzialmente salva, perché dietro ci sono gl’interessi di un calcio, quello italiano, che non può fare a meno della sua squadra più popolare. E soprattutto dei suoi tifosi.

    Ps
    La sconfitta di Empoli somma danni alla sentenza, ma è più colpa di Alex Sandro e Ciccio Caputo che di Chiné. Il meno 10 diventa in mezzora meno 13 e cancella di fatto la possibilità di entrare nella prossima Champions. Altro che finale contro il Milan.
     

    @GianniVisnadi
     


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