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    La folle cavalcata della Costa d'Avorio: dal tracollo con la Guinea Equatoriale al trionfo in 'autogestione'

    La folle cavalcata della Costa d'Avorio: dal tracollo con la Guinea Equatoriale al trionfo in 'autogestione'

    • Fausto Vassoney
    La Costa d'Avorio alza la Coppa d'Africa 2024, la terza della sua storia, tra la sorpresa di chi già nella fase a gironi ipotizzava una deludente eliminazione e la gioia di chi, come Didier Drogba, ci ha sempre creduto supportando la nazionale in ogni momento della sua folle cavalcata. Una cavalcata che definire folle è quasi poco: rimonte, match vinti ai rigori, l'esonero dell'allenatore e l'uomo della provvidenza Haller. Sono innumerevoli i temi che rendono quella della Costa d'Avorio una storia da raccontare.

    QUI LA CRONACA DELLA FINALE


    LA FASE A GIRONI - La Coppa d'Africa inizia con i migliori auspici per gli ivoriani che sui campi di casa vogliono dare una gioia alla propria nazione, a secco di trofei dal 2015. E in effetti il primo approccio è buono, con un 2-0 alla Guinea-Bissau (gol di S. Fofana e Krasso) che promette bene. Nelle altre due sfide il trend però si inverte e gli "Elefanti" cadono prima 1-0 proprio contro la Nigeria e poi toccano il punto più basso della propria parabola nel 4-0 patito sotto i colpi della Guinea Equatoriale. Eppure, anche grazie alla vittoria del Marocco contro lo Zambia, passa in extremis il turno solo grazie ai 3 punti che le valgono un posto tra le migliori terze. Più precisamente come ultima ripescata, la peggiore delle tre.

    L'ESONERO DI GASSET - La pesante sconfitta nel terzo match vale a Jean-Louis Gasset, commissario tecnico della Costa d'Avorio, l'esonero a metà competizione. La squadra rimane così in mano a Emerse Faé, vice di Gasset, che non apporta grandi cambiamenti alla rosa. Modulo e giocatori schierati rimangono sostanzialmente gli stessi, con la speranza di riuscire a tenere intatto quel poco di buono che si era visto a sprazzi nei primi match. 

    LA FASE A ELIMINAZIONE - Se il passaggio del girone era arrivato al limite, la storia non cambia nella fase a eliminazione diretta. Agli ottavi contro il Senegal gli ivoriani prima vanno in svantaggio, poi rimontano grazie a un gol dal dischetto di Kessie, che poi decide anche la partita ai rigori segnando quello decisivo. Anche ai quarti le emozioni non mancano: i ragazzi di Emerse Faé vanno prima in svantaggio con il Mali e poi rimontano clamorosamente con un gol di Adingra al 90' e il gol vittoria di S. Fofana al 120'. Emozioni finite? Certo che no. In semifinale il copione cambia leggermente perché la Costa d'Avorio riesce a mantenere la porta inviolata con la Repubblica Democratica del Congo, ma il picco emotivo della serata è ancora qualcosa di inaspettato. Il centravanti del Borussia Dortmund Sebastien Haller, tornato in buona forma in nazionale dopo il tumore che lo aveva tenuto per diverso tempo fuori dal campo fino a circa un anno fa, segna il gol decisivo alla prima da titolare in questa Coppa d'Africa. 

    HALLER EROE - La finale, poi, è un'altra rimonta degna del percorso di alti e bassi seguito dalla Costa d'Avorio. Il vantaggio è di Troost-Ekong, capitano della Nigeria, ma la copertina è tutta degli "Elefanti". Prima Kessie firma su colpo di testa il gol del pareggio, poi proprio Haller completa il sorpasso con una deviazione da vero uomo d'area di rigore che spedisce in porta il cross di Adingra. Haller, che poco prima aveva sfiorato l'eurogol con una sorprendente rovesciata, è incoronato eroe. In un finale di Coppa d'Africa da libri di storia. 

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