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  • La Roma bella e contraddittoria di De Rossi: tutto ruota attorno a un Dybala 'asimmetrico'

    La Roma bella e contraddittoria di De Rossi: tutto ruota attorno a un Dybala 'asimmetrico'

    • Luca Bedogni
      Luca Bedogni
    Tre piccole e una mission impossible, quella di battere l’Inter al primo big match sulla panchina della Roma. Era l’avvio dei sogni per Daniele De Rossi, almeno fino al discorso dell’intervallo di sabato sera, mentre nell’altro spogliatoio i nerazzurri ascoltavano la telefonata segreta di Inzaghi (a posteriori con ben altra ricettività). Risultato: nella ripresa la Roma è praticamente sparita, la prima della classe invece ha cambiato marcia. Pazzesca l’Inter. Da Champions. Inutile negarlo, malgrado il primo tempo, il 4 a 2 finale ha gettato qualche ombra sulla prestazione della squadra di Mister Presente. E così potenzialmente si intravedono già due fazioni: chi vorrebbe entusiasmarsi ma ancora non può farlo e chi non vede l’ora di rimpiangere Mourinho. In questo senso Roma-Inter potrebbe diventare un discreto spartiacque. Ma quali sono effettivamente i pregi e i difetti di questa nuova ventata di 4-3-3? 

    La Roma bella e contraddittoria di De Rossi: tutto ruota attorno a un Dybala 'asimmetrico'

    DYBALA = ASIMMETRIA - Prima del debutto del 20 gennaio, su questa rubrica avevo parlato dell’esperienza a Ferrara di De Rossi, e sulla base di quella e del suo passato da giocatore avevo previsto due possibilità opposte: continuità con i sistemi di Mou e con l’esperienza alla Spal oppure discontinuità nel segno di Spalletti. Ha prevalso subito la seconda opzione. Non è mancato il coraggio a Daniele. Ne è uscito un 4-3-3  con Dybala, quindi per forza di cose asimmetrico. Un po’ per non perdere le associazioni mezzala sinistra/trequarti + Dybala tipiche anche del periodo Mou (vedi l’immagine sopra).

    La Roma bella e contraddittoria di De Rossi: tutto ruota attorno a un Dybala 'asimmetrico'

    Un po’ per portare un giocatore in più sulla fascia opposta a quella dell’argentino (un conto è attaccare con Spinazzola quinto, un conto farlo con El Shaarawy nel 4-3-3). Non a caso sono state proprio queste le armi che hanno dato più fastidio all’Inter nel primo tempo, unitamente al pressing alto, quasi soffocante. Soffermiamoci in particolare su quest’ultima cosa: spesso funzionava sì, ma qua e là (e già nel primo tempo) scivolava un po’ di mano. Ecco un esempio.

    La Roma bella e contraddittoria di De Rossi: tutto ruota attorno a un Dybala 'asimmetrico'

    Notate Pellegrini su Pavard e Paredes alto alto su Calhanoglu. Da qui la combinazione verticale con cui l’Inter punisce la contrapposizione difensiva della Roma. Forse vi starete chiedendo anche il motivo della presenza di Angelino (in ritardo) su Barella. Perché non il Faraone? E dov’è il Faraone? Eccole qui le conseguenze dell’asimmetria “causata” da Dybala. Se un esterno del tridente stringe molto dentro il campo e ha il privilegio di non dover seguire il quinto Dimarco, dall’altra parte ci vuole il sacrificio dell’altro esterno, cioè El Shaarawy. El Shaarawy su Darmian. Angelino era lì perché in teoria doveva fare l’aggressivo nello spazio di mezzo dove lavora Barella. Mancini, fedelissimo di Mou, non prende benissimo questa infilata del centrocampo.

    La Roma bella e contraddittoria di De Rossi: tutto ruota attorno a un Dybala 'asimmetrico'

    NELLA RIPRESA DISTRAZIONI, STANCHEZZA E CEDIMENTI - Ma veniamo ora alla ripresa, dove i nostalgici di Mou si saranno per forza ringalluzziti. Un po’ i ritocchini di Inzaghi, un po’ la distrazione dei giallorossi e forse anche già la loro stanchezza (dovuta al tanto pressing del primo tempo) hanno generato la rimonta degli ospiti. Certo è che il gol del pareggio è nato proprio da una dormita del reparto di centrocampo. Togliere un uomo alla ormai archiviata difesa a 5 di Mou può mettere in luce non solo i limiti dei quattro nella linea ma anche quelli dei centrocampisti, in questo caso ad esempio quelli di Pellegrini, che non ha coperto bene la difesa con la diagonale. Mkhitaryan, intelligentissimo, batte veloce la punizione per Calhanoglu, con l’intento di cogliere impreparati almeno due terzi della mediana di De Rossi e aprire un canale al turco per Barella o Lautaro, galleggianti tra le linee. Pellegrini glielo lascia fare rimanendo troppo “largo”. Non percepisce il pericolo. A quel punto l’apertura per Darmian è garantita, e con Thuram che attacca la porta in vantaggio sul proprio marcatore è oramai una scena tipica, ma di quelle omeriche.

    La Roma bella e contraddittoria di De Rossi: tutto ruota attorno a un Dybala 'asimmetrico'

    LA CONTRADDIZIONE - Forse però è stata l’azione del terzo gol dell’Inter a decretare la vittoria di Inzaghi su De Rossi, innanzitutto da un punto di vista tattico. E così il gol del controsorpasso è stato doppiamente pesante, perché carico di significati. Qui Inzaghi sfrutta la nuova contrapposizione difensiva della Roma e la punisce. Con efficacia ed essenzialità sublime. Domanda: se è la mezzala Cristante a uscire sul braccetto Bastoni (dato che Dybala è stretto per via del 4-3-3 asimmetrico…), e se Paredes deve stare più o meno fisso su Calhanoglu, chi prende l’inserimento della mezzala Mkhitaryan su una palla giocata a Lautaro? Tra parentesi, Lautaro su cui Mancini (uno dei due centrali) deve uscire forte.

    La Roma bella e contraddittoria di De Rossi: tutto ruota attorno a un Dybala 'asimmetrico'

    Risposta: purtroppo per la Roma il “povero” Dybala. Non è ironica la sorte? Non è beffardo il demone di Piacenza?

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