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  • La scuola 'affettuosa' d'estate: tra dad e socialità

    La scuola 'affettuosa' d'estate: tra dad e socialità

    • Francesca Garavini
      Francesca Garavini
    La pandemia Covid -19 ha cambiato profondamente il mondo, da quello lavorativo a quello scolastico. Andare a scuola per tutti gli studenti era la quotidianità, che ad oggi sono costretti a vivere in modo del tutto differente. Tutti i ragazzi si sono dovuti approcciare ad una tecnologia nuova riscontrando anche tanti problemi, soprattutto chi non ha la possibilità di disporre di dispositivi avanzati che permettano un normale svolgimento delle lezioni a distanza.

    Per recuperare le ore che, purtroppo, la pandemia ha tolto agli studenti, il ministero dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, ha messo a punto il Piano per l’estate dal valore di 510 milioni di euro, con l’obiettivo di utilizzare i mesi estivi per offrire la possibilità di recuperare la socialità e rafforzare gli apprendimenti delle materie scolastiche.

    Ma cosa pensano gli studenti? Potrebbe essere efficace attuare il Piano per l’estate per far recuperare ai ragazzi ciò che hanno perso durante tutti questi mesi?

    Sono già molti gli ostacoli che emergono per una efficace attuazione del Piano: tra queste vi è l’assenza dei collaboratori scolastici nei mesi di luglio e agosto e, soprattutto, il poco coinvolgimento e interesse da parte di molti docenti, che preferiscono trascorrere le vacanze estive al di fuori dell’ambiente scolastico.

    Infine, secondo i sondaggi rilevati dalla Tecnica della Scuola e da Orizzonte Scuola solo uno studente su dieci sembra interessato a frequentare la scuola nei mesi di giugno, luglio e agosto.

    Tale progetto, però, non prevede alcun obbligo di lavoro per il personale docente, che se vorrà partecipare, lo farà su base volontaria. Ma il tallone d’Achille di questo Piano sono le retribuzioni; sono tante le domande che si pongono i docenti scolastici a riguardo: come verranno retribuiti? Vi saranno riconoscimenti?

    Sono ancora tanti i dubbi che emergono da questa iniziativa e, in aggiunta, mancano le indicazioni specifiche rispetto al coordinamento delle misure di prevenzione e va assicurato un supporto alle istituzioni scolastiche.

    “La scuola affettuosa”, è così che, il presidente del Consiglio, Mario Draghi l’ha nominata; è una scuola che ha come obiettivo quello di stare al fianco dei ragazzi e di essere un punto di riferimento per le famiglie.

    Il riflettore, però, ora è sugli studenti che, forse, abituati a questa modalità di svolgimento delle lezioni in streaming, non sono così coinvolti da questo cronoprogramma proposto dal ministero dell’Istruzione.

    Si sono persi socialità e rapporti affettivi che è necessario recuperare già a partire dai mesi estivi. Una delle mancanze più rilevanti fa riferimento all’interazione docente-studente, la quale è venuta meno e, inoltre, sostenere le prove di verifica in DAD risulta più complicato, causa problemi tecnici legati alla rete e agli strumenti tecnologici.

    Tuttavia, la didattica a distanza risulta essere una innovazione per tutti coloro che vogliono ampliare la propria formazione e che, contemporaneamente, sono già nel mondo del lavoro. D’altro canto, assistere alle lezioni in presenza, è fondamentale per costruire legami con i propri coetanei e instaurare un rapporto con i docenti; in questo modo si contribuisce alla crescita educativa dei ragazzi e ad una formazione completa sotto il punto di vista sociale e scolastico.

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