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  • La stizza verso Calabria, gli assist ai compagni, la fatica: la prima di Ibra ai raggi x

    La stizza verso Calabria, gli assist ai compagni, la fatica: la prima di Ibra ai raggi x

    • Daniele Longo
    Tre partite, 0 gol fatti e 5 subiti. Bastano i numeri per decifrare quello che è il momento di una squadra, il Milan, senza capo né coda. Rovinata la festa dei 120 anni con il Sassuolo, senza torta e champagne nemmeno quella del ritorno di Ibrahimovic. Che ha provato ad accendere la luce nonostante una condizione fisica di certo non scintillante e figlia del lungo periodo di inattività. Ci ha provato Zlatan: due colpi di testa che hanno messo paura alla Samp e fatto sognare i 60000 di San Siro, un paio di aperture illuminanti. Ma per guarire questo Diavolo servirebbe un miracolo e oggi lo svedese non poteva permetterselo, ripassare alle prossime esibizioni.

    STRISCIONE E CORI - Fischi per i compagni, cori per Ibrahimovic. I tifosi del Milan hanno  occhi solo per il campione dell'ultimo scudetto vinto nel 2011. Uno striscione dedicato dai versi romantici, l'attesa che dura fino al decimo del secondo tempo. Zlatan entra al posto di uno spento Piatek e viene accolto dal boato di San Siro. Si piazza al centro dell'attacco, fa a sportellate con Chabot facendo sentire subito il suo peso. E il Milan trova coraggio e maggiore pericolosità offensiva. Tocca una decina di palloni, ha un gran da fare sul gioco aereo perché i rossoneri cercano spesso la palla lunga a scavalcare il centrocampo. 

    TRA RIMBROTTI E CONDIZIONE - L'idea di mettere Ibrahimovic nel secondo tempo, quando il pallone pesa il doppio per alcuni giocatori e il risultato poteva essere compromettente, non è sta una grande strategia di Pioli. Zlatan ha avuto un gesto di stizza all'ennesimo pallone perso da Calabria, ha sbuffato per un passaggio in profondità sbagliato da Calhanoglu. Se l'è presa anche con se stesso quando ha sbagliato a dosare un colpo di testa nel finale di gara. Sa che non può incidere ancora come vuole, al netto dei 38 anni. Ha scelto Leao come possibile compagno da mandare in rete e valorizzare. Ha già capito che questa è una formazione decisamente povera dal punto di vista tecnico e che per incidere servirà la sua migliore versione. Perché Ibrahimovic non è tornato per fare la comparsa, questo è sicuro. 

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