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  • Lazio, Cataldi: 'Lazio più italiana? Una cosa positiva. Io mi sento un titolare e cercherò di aiutare Marcos Antonio

    Lazio, Cataldi: 'Lazio più italiana? Una cosa positiva. Io mi sento un titolare e cercherò di aiutare Marcos Antonio

    • Tommaso Fefè
    Seconda conferenza stampa ad Auronzo di Cadore. Questo pomeriggio, a ridosso dell'allenamento pomeridiano, a presentarsi davanti ai cronisti è stato Danilo Cataldi. Queste le parole del centrocampista della Lazio:

    OBIETTIVI -  "Il mio obiettivo è sempre stato quello di rimanere qua e impormi con questa maglia. Per me col mister nuovo le cose sono cambiate e mi sono sempre allenato al meglio, cercando di sfruttare le occasioni. Ci siamo divisi i compiti con Lucas Leiva l’anno scorso, vedremo quest’anno. Solo dall'anno scorso, con Sarri, ho trovato un ruolo preciso e mi sono sempre rapportato con Lucas imparando da lui. E anche lui, a sua volta, imparava man mano che lavoravamo, perché è una persona di un'umiltà strraordinaria. Credo che questa cosa ci debba essere in ogni ruolo nella Lazio. Come ogni giocatore, è ovvio che voglia giocare tutte le partite. Ma quando inizio un ritiro, penso sempre a quello che devo fare, non ai riconoscimenti personali. Penso a ciò che dobbiamo raggiungere insieme. Ho tanti obiettivi per la Lazio, che non dirò, ma terrò ben presente a mente. C’è una bella atmosfera e spero che questo possa continuare fino a inzio campionato e oltre"

    NUOVI ARRIVI - "Una Lazio più italiana penso sia una cosa positiva, ma a prescindere da chi viene spero si possa fare qualcosa di importante, dovremo fare un grande campionato. Personalmente, proverò a dare più di una mano a Marcos Antonio, per fargli apprendere le richieste del mister. Anche se col portoghese non è che me la cavo molto (ride, ndr). Proverò a farlo integrare il più possibile. L’anno scorso è stato l’anno zero per tutti, ora si tratta di affinare quello che di buono abbiamo fatto soprattutto negli ultimi due mesi, quando siamo riusciti a fare quello che ci chiedeva il mister. Quando si cambia si va incontro a difficoltà".

    CONTINUITA' - "Io mi sento un titolare, ma non è importante. In alcuni anni ho giocato poco e tante volte gli spezzoni è difficile anche farli bene. Ma anche quando non trovavo continuità, penso di essere sempre stato umile e di essermi messo in discussione. A volte non riuscivo a fare bene un ruolo perché era lontanto dalle mie caratteristiche ed era giusto che si facessero altre scelte. Con Sarri, la richiesta è diversa e in questa mi ci ritrovo di più. Con lo staff c’è un gran rapporto, nel quotidiano ricevo aiuto per cercare di capire posizionamenti con e senza palla. In ogni situazione cerco di migliorare e lo farò anche quest’anno per arrivare ad un livello importante".

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