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  • La Lazio è in paradiso:| E Klose va dal Papa
La Lazio è in paradiso:| E Klose va dal Papa

La Lazio è in paradiso:| E Klose va dal Papa

  • M.A.

Il derby vinto ha fatto partire la festa, i propositi di scudetto l'hanno fatta scatenare. L'appuntamento ufficiale è per domani pomeriggio, quando la Lazio aprirà i cancelli di Formello per ricevere l'abbraccio della folla biancoceleste. Ma già ieri, alla ripresa post derby, trecento tifosi erano davanti al quartier generale della Lazio, in pressing per andare a festeggiare la squadra e il suo tecnico. 'Portaci lo scudetto', il coro per Edy Reja mentre un tifoso scavalcava la cancellata per andarlo ad abbracciare.

Su web e radio l'entusiasmo è incontenibile, all'entrata nel centro tecnico le auto dei giocatori sono state prese d'assalto per autografi e ringraziamenti: cori per tutti, per gli eroi del derby Hernanes, Klose e Mauri, per Candreva, cui sembra essere stata perdonata la fede giallorossa, e per Luis Enrique, al quale viene ovviamente augurata lunga vita sulla panchina della Roma. C'è voluta l'ambasciata del del team manager biancoceleste Maurizio Manzini, che ha contrattato il saluto di un paio di giocatori per tentare di regolare un'euforia senza limiti, probabilmente acuita dal repentino cambio di rotta della Lazio, una settimana fa quasi senza allenatore e ora intenta a scalare la vetta della classifica.
 
'Reja, fai i miracoli come padre Pio', si è udito nella folla. È lì che il tecnico ha deciso di interrompere la seduta e raggiungere i tifosi che lo chiamavano. Si è fatto abbracciare e spogliare, ha regalato la sua giacca sociale e ha firmato i cappellini e le sciarpe biancocelesti dei suoi ex contestatori: ora tecnico e tifoseria sono una cosa sola. Per Reja la situazione è ideale: i risultati ci sono, i giocatori recuperano - Lulic e Radu a consulto in Germania, Stankevicius a Barcellona - e le spalle sono coperte dal mercato mancato da Lotito, ieri beccato come sempre dai tifosi e oggi appeso alla sentenza del ricorso presentato all'Alta Corte di Giustizia presso il Coni sulla faccenda della sospensione.
 
Stamani la festa personale di Miro Klose è dal Papa, un'udienza privata che Ratzinger ha concesso al goleador e alla moglie Sylwia dopo un contatto tra ambasciate. Un sogno che il religiosissimo Miro cullava da sempre: è nato in Polonia come Papa Wojtyla, ma è di nazionalità tedesca come Benedetto XIV.
 
(Corriere della Sera - Edizione Roma)

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